Le trattative sono iniziate e la liberazione non è lontana. Ad annunciarlo contribuendo a diffondere ottimismo sulla sorte dellequipaggio del rimorchiatore Buccaneer in mano ai pirati somali dalla vigilia di Pasqua ci pensa il ministro degli Esteri Franco Frattini. «Confidiamo sul fatto che i nostri connazionali vengano liberati rapidamente», dichiara il titolare della Farnesina. «Sappiamo dovè la nave e sappiamo che è sorvegliata da terra, ma non verrà messa in atto alcuna operazione che possa mettere a rischio lincolumità dei connazionali», assicura Frattini reduce da una riunione con «gli operatori delle forze armate e dei nostri servizi di sicurezza». Il ministro fa capire insomma che i nostri servizi di sicurezza e il lincrociatore Maestrale seguono da vicino la situazione del rimorchiatore ancorato a Lasqurais, un porto allestremità nord del Puntland, il territorio autonomo della Somalia settentrionale. LItalia, però, privilegia la trattativa e il negoziato. «Abbiamo le capacità - spiega il ministro quando gli viene chiesto se sia ipotizzabile un blitz simile a quelli francesi e americani - ma la via italiana punta innanzitutto ad evitare rischi per gli ostaggi». Lunico pericolo a questo punto è uneventuale tensione tra le autorità del Puntland e i pirati a bordo del Buccaneer. «Non riusciamo a capire cosa vogliono, se continueranno a tirarla per le lunghe potremmo decidere dintervenire» spiegava ieri al Giornale, Said Farah Mohammad, un deputato del Puntland originario della zona dei pirati. Quando gli si chiede se alluda ad un blitz, Said Farah nega che i nostri marinai corrano rischi. «Se quella gente non troverà una soluzione li convinceremo a consegnarci la nave con altri mezzi, non ci sarà bisogno di armi».
Claudio Bortolotti, larmatore del Buccaneer è, intanto, più ottimista. Dopo giorni di confusione dedicati a districarsi tra le offerte di presunti mediatori sarebbe stata individuata la strada giusta per la trattativa. A tranquillizzare Bortolotti contribuisce anche una breve telefonata con il comandante della nave. «Stiamo tutti bene» gli ha detto ieri il comandante Mario Iarlori utilizzando il satellitare di bordo.
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