Roma - Pensa ai due italiani rapiti la settimana scorsa in Somalia, Iolanda Occhipinti e Giuliano Paganini, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Desidero esprimere il più vivo apprezzamento per l’opera svolta dalle Ong italiane - dice Napolitano, in un passaggio del suo discorso all’istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, in occasione dei 45 anni della fondazione dell’Unione Africana - e posso assicurare che resterò vicino alle autorità competenti fortemente impegnate a consentire in questo momento la rapida liberazione dei due cooperanti italiani rapiti in Somalia". Napolitano ribadisce nell’ambito del suo intervento che, proprio riguardo alla situazione in Somalia, l’Italia vuole sottolineare ancora una volta "lo sforzo volto a promuovere il processo di riconciliazione nazionale". Un processo che vede ora una tappa fondamentale nei colloqui avviati a Gibuti, sotto l’egida Onu, tra il governo di transizione e l’opposizione somala in esilio ad Asmara.
Impegno italiano L’interesse e lo sforzo dell’Italia nei confronti della Somalia trovano una spiegazione anche, continua Napolitano "nei legami storici che dopo la fine dell’avventura coloniale uniscono il popolo italiano e quello somalo e per la gravità di una crisi che ha portato alla perdita di tante vite umane e ha prodotto immane sofferenze". Sono infatti 2,6 milioni le persone che hanno urgente bisogno di aiuti alimentari in Somalia secondo gli ultimi dati della Fao.
Parimenti Napolitano ricorda che "l’Italia guarda con seria preoccupazione alle crisi ancora aperte nel Continente africano in particolare alla situazione del Corno d’Africa, dove siamo fortemente impegnati a favorire stabilità e sicurezza e ad alleviare le drammatiche condizioni umanitarie in cui vivono molte popolazioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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