La somma che il gruppo triestino manterrà in cassa potrebbe contribuire a consolidare le ambizioni di Trieste che mira alla partnership assicurativa Generali alza il tiro sulla nuova Superbanca La controllata Alleanza: niente superdividendo da un miliard

Il rafforzamento patrimoniale e le ipotesi di fusione con Eurizon

Angelo Allegri

da Milano

Il gruppo Generali prepara le munizioni per le nozze Sanpaolo-Intesa. La controllata Alleanza (partner al 50% di Intesa in Intesa Vita) ha annunciato ieri che, contrariamente a quanto previsto, non restituirà ai propri azionisti il capitale giudicato in eccesso, circa un miliardo di euro, attraverso un buyback o un superdividendo. «L’operazione non è cancellata ma sospesa», ha spiegato l’amministratore delegato di Alleanza Ugo Ruffolo. «Se nel progetto di fusione tra Sanpaolo e Banca Intesa dovessero emergere possibilità per noi dobbiamo essere pronti a coglierle». Nella Superbanca Milano-Torino Generali sarà il primo azionista italiano dopo le Fondazioni e i manager di Trieste hanno subito messo in chiaro di voler essere il partner assicurativo del nuovo colosso creditizio. L’alleanza passa attraverso Intesa Vita che con i suoi 7,9 miliardi di premi rappresenta una buona fetta del giro d’affari di Alleanza. Il problema è come conciliare il ruolo chiesto dal Leone con la presenza di Eurizon, conglomerata assicurativo-finanziaria che fa capo al Sanpaolo e il cui progetto di quotazione, ha dichiarato il gruppo torinese, prosegue come previsto.
Secondo alcuni analisti il supergruppo potrebbe continuare a vendere in parallelo i prodotti Eurizon e i prodotti Intesa Vita (Unicredit fa lo stesso distribuendo sia polizze Ras sia polizze Aviva). Non mancano però ipotesi su una possibile fusione tra Intesa Vita ed Eurizon. In questo quadro il miliardo che Alleanza manterrà in cassa potrebbe servire per avere più peso nella struttura azionaria. C’è chi ha parlato per Trieste di una partecipazione di poco superiore al 30%, con quote analoghe per il gruppo San-Intesa e un terzo partner. In realtà le difficoltà al progetto non mancano. La prima è un possibile intervento dell’Antitrust: Generali in Italia ha una quota di mercato già di assoluto rilievo. Mettere insieme il suo giro d’affari a quello di Eurizon provocherebbe quasi sicuramente una reazione dell’Autorità per la concorrenza.
Un altro problema è legato al fatto che Generali «consolida» il 100% dei premi raccolti da Intesa Vita anche se di fatto ne possiede il 25%. In pratica Trieste ha il 50% più spiccioli di Alleanza; quest’ultima a sua volta ha il 50% di Intesa Vita ma nomina la maggioranza dei consiglieri. E proprio per questo può considerare come «propri» tutti i premi raccolti. Una qualsiasi struttura azionaria del nuovo gruppo deve tener conto (e non sembra facile) che da parte di Generali il mancato consolidamento provocherebbe una diminuzione inaccettabile dei volumi d’affari.
In tutti i casi la notizia della mancata distribuzione agli azionisti del miliardo in eccesso ha subito provocato delle reazioni in Borsa il titolo Alleanza (dopo aver perso più del 4%) ha chiuso con un calo del 3,41%.

La società ha registrato nel primo semestre un utile netto in crescita del 28% a 323,1 milioni, anche grazie al buon andamento della gestione finanziaria di Intesa Vita e a componenti non ricorrenti (di natura fiscale) per 59 milioni.

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