È un sondaggio choc quello presentato ieri sera a Porta a porta da Renato Mannheimer. Il 20 per cento degli italiani approva in qualche modo il gesto di Tartaglia. Può sembrare un dato sconvolgente, ma questo si ricava dalle analisi condotte dal celebre sociologo. I suoi collaboratori hanno condotto, come al solito, interviste a raffica da una parte allaltra del Paese. E hanno posto una domanda assai insidiosa: «Secondo lei il gesto di Tartaglia è giustificato perché Berlusconi provocava?». Due italiani su dieci hanno risposto sì.
Il campione esaminato costringe tutti a una riflessione senza se e senza ma: Massimo Tartaglia sarà pure, cosa peraltro ancora da dimostrare, uno psicolabile che ha agito da solo, ma lodio che covava e lo ha spinto ad attaccare il premier non nasce sul niente. Si respira nel Paese un clima di violenza e continua da anni ormai una campagna, sempre più feroce, di demonizzazione del presidente del Consiglio. Nelle ultime settimane, del resto, il premier è stato accusato apertamente, sui giornali e in unaula del tribunale di Torino di essere addirittura il mandante delle stragi di mafia che hanno insanguinato lItalia.
Naturalmente, non ci può essere una connessione diretta fra unindagine della Procura, i titoli dei giornali, nazionali e internazionali, e laggressione di uno squilibrato in piazza Duomo. Ma vale anche oggi il discorso che si faceva a proposito degli anni Settanta: chi va allattacco si sente in qualche modo giustificato. Giustificato, proprio come indicava il sondaggio di Mannheimer. Berlusconi, a sentire questItalia, provoca. Detto in altre parole, Tartaglia ha ragione perché il Cavaliere, per citare Bertolt Brecht, si è seduto dalla parte del torto. E chi sta dalla parte del torto deve aspettarsi di tutto.
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