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Il sondaggio Ipr conferma: il Pdl "vede" il 56%

L’istituto di riferimento della sinistra prevede un trend di crescita per il centrodestra: la novità attira gli elettori. Lacrime e autografi: Brunetta-rockstar. Non ci sono solo le minigonne: avanza l'onda rosa

Il sondaggio Ipr conferma: il Pdl "vede" il 56%

Roma - Un partito in grado di rappresentare più della metà degli italiani e, quindi, con un notevole potenziale di sviluppo. Questa la fotografia del Popolo della Libertà che emerge dal sondaggio Ipr Marketing su un campione di mille intervistati.

Oltre il 50%. Gli elettori potenziali del Pdl, ossia l’insieme di coloro che lo votano e che prenderebbero in considerazione l’idea di votarlo, rappresentano il 56% del totale. L’appeal del nuovo «prodotto» politico è rilevante giacché l’unico termine di paragone possibile rispetto all’attuale situazione, il Pd, non ha mai interessato una fetta così grossa del mercato elettorale.

Fusione calda. L’entusiasmo di elettori e simpatizzanti per la fusione di Fi, An e delle altre formazioni è testimoniata dal grado di fiducia. Il 74% del campione ha maggiore o uguale fiducia nel Pdl rispetto a Forza Italia (97,1% tra gli azzurri) e il 61,7% rispetto ad An (86,7% tra gli aennini). Risultato dovuto alla leadership berlusconiana. Il premier è interpretato come politico di centro e dunque sintesi delle varie istanze dal 60% degli elettori attuali e dal 62% dei potenziali.

Avanti al centro. Il Pdl, indicato come detentore di un bacino elettorale sostanzialmente analogo a quello delle ultime politiche (36,8%) è in grado di attrarre a sé un ulteriore 19,2% di consensi. Dal punto di vista politico, il fronte maggiormente drenabile è quello centrista. In primis, quello della Lega (48,5% di elettori molto attratti e 21,1% mediamente attratti) e in secundis quello dell’Udc (15% e 17,1%). Sinteticamente si può affermare che il 70% degli elettori del Carroccio è in potenza un elettore del Pdl. Ma, e ciò è ancor più rilevante perché foriero di nuove preferenze per la coalizione di centrodestra, un terzo degli aficionados di Casini sono pronti a eleggere esponenti della nuova formazione.

Un partito «adulto». Il Pdl è un partito che raggiunge la maggioranza dei cittadini con età superiore a 35 anni (sia nella fascia 35-54 che in quella «over 55» si raggiungono quote vicine al 50%). Uomini e donne lo preferiscono in ugual misura anche se nell’elettorato mobile c’è una netta prevalenza femminile. Analogamente sono ripartite le preferenze e le simpatie di lavoratori dipendenti pubblici e privati (vicini al 40%) e quelle dei non lavoratori (casalinghe, studenti e pensionati sono prossimi al 50%). Preponderante l’elettorato cattolico: praticanti e non sono attorno all’80% dei votanti e al 50% dei potenziali elettori.

Dove migliorare. Il Pdl deve imporsi margini di miglioramento per tre categorie di elettori. I giovani tra i 18 e i 34 anni sono finora poco attratti dalla nuova formazione e devono essere maggiormente coinvolti. Più semplice, sulla carta, il compito riguardante i cittadini settentrionali e i lavoratori autonomi. Il 57% dei residenti al Nord e il 55% degli autonomi è fortemente attratto dal Pdl, ma si tratta di un elettorato a connotazione leghista.

Il Pdl comunque è votato dalle «masse popolari», quelle che un tempo la Dc cercava di contendere alla sinistra cui ormai rimane solo lo «zoccolo duro» di professionisti benpensanti.

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