Il 61,2% degli elettori Pdl è convinto che tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi sarà divorzio politico. Il 36,1% esclude questa ipotesi. Di certo, stando alla stragrande maggioranza (76,8%) in caso di rottura tra i due leader non si dovrà tornare alle urne. Sono alcuni dei risultati di un sondaggio realizzato da Crespi Ricerche, in esclusiva per Generazione Italia - l’associazione interna al Pdl che esprime le posizioni dei finiani -, pubblicato sul suo sito (www.generazioneitalia.it). Dall’indagine emerge pure che, sempre secondo gli elettori del Pdl, la responsabilità dello scontro viene distribuita equamente tra i due leader: per il 39,8% è di Berlusconi, per il 39,4 di Fini. Il 68,7% dei sostenitori del Pdl si sente al fianco del capo del governo, il 25,3% sta con il presidente della Camera. Alla domanda diretta se si votasse per l’elezione del presidente della Repubblica, solo il 30,8% degli elettori del Pdl voterebbe per Fini; il 54,9% per Berlusconi. Quasi un quarto degli elettori interpellati sostiene che il problema tra i due big sta nella politica del governo troppo condizionata dalla Lega; il dato scende al 13,3% complessivamente.
La ragione dello «scontro di personalità» guadagna il 25,1% sul totale campione e il 17,6% tra gli elettori Pdl, che invece per il 24% attribuiscono la causa dello scontro ad una lotta «di potere e di poltrone». Inoltre il 22% circa (omogeneo tra elettori Pdl e il totale campione) attribuisce i motivi dell’attrito alla perdita - seppur minima - di voti alle ultime elezioni regionali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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