Stefania Scarpa
Ieri, 2 novembre, è stato il giorno dei defunti, ma non tutti i romani sono stati costretti a recarsi al cimitero per il tradizionale omaggio ai familiari scomparsi. Sono infatti quattrocento a Roma i cari estinti le cui ceneri sono custodite in casa. La novità, introdotta un anno fa dal Campidoglio, ha suscitato un discreto interesse da parte dei romani, come conferma il dato delle richieste evase dal dicembre dellanno scorso a oggi, fornito dallassessorato comunale alle Politiche sociali. La modifica del regolamento di polizia cimiteriale, che rende possibile tenere in casa lurna con le ceneri dei parenti defunti, è stata approvata dal consiglio comunale il 23 novembre 2004. Il costo per ottenere lurna in casa con le ceneri del congiunto morto è di 60 euro, tutto compreso, o di 40 euro se i familiari provvedono autonomamente allacquisto dellurna cineraria. Il familiare affidatario delle ceneri, dopo aver ottenuto il nulla osta degli altri parenti, è annotato su un apposito registro e può riconsegnare al Comune i resti del caro estinto nel caso in cui non voglia più tenerli, destinandoli così al cimitero. «Il nostro impegno prioritario - osserva lassessore alle Politiche sociali del Comune di Roma Raffaela Milano - è volto a rendere i cimiteri, visitati in questi giorni da un milione di romani, dei luoghi sempre più sereni ed accoglienti. Siamo andati incontro, però, anche alle diverse scelte di ricordo dei defunti, dando la possibilità di custodire le ceneri dei propri cari in casa. Quattrocento famiglie che hanno fatto questa scelta sono un dato significativo, bisognerà vedere, però, se si tratta di richieste accumulatesi negli anni o se lo stesso livello di richiesta si manterrà anche in futuro. È comunque un fenomeno che riflette anche lincremento delle cremazioni, aumentate dal 2001 del dieci per cento allanno». Fino al 31 maggio del 2005, le cremazioni sono state 1.854 ed entro la fine dellanno si conta di raggiungere il 20 per cento delle sepolture totali. A Roma, inoltre, è pronto dal maggio scorso «Il Giardino della memoria», unarea verde di due ettari nel cimitero di Prima Porta dove sarebbe possibile disperdere le ceneri dei propri cari. «Ma siamo ancora in attesa della legge nazionale che lo consente - ha concluso la Milano - che si è arenata in Parlamento».
Crescono le cremazioni, cresce anche lofferta di urne. Unimpresa di onoranze funebri di La Spezia produce contenitori in porcellana, in acciaio inox, in alluminio e presto metterà in produzione anche quella a forma di clessidra. Limpresa, peraltro, per esorcizzare la paura e lansia dellultimo viaggio ha anche inventato il calendario «cofani funebri 2006», dodici scatti che immortalano le bare con le pose ammiccanti di alcune modelle. «Mi piace notare - ha detto limpresario di cofani funebri, Maurizio Matteucci - che questo calendario è stato richiesto e spedito in ogni parte del mondo. Era lunico modo per la nostra piccola impresa di far notare i nostri prodotti e battere la concorrenza». A qualcuno farà invece piacere sapere che è stata brevettata la bara «Morte Serena», dotata di un computer, di micro-telecamere, di sirene di allarme, sensori e rilevatori del battito cardiaco, tutte apparecchiature sofisticate pronte a intervenire in caso di risveglio. Lidea è venuta al titolare del brevetto dopo avere ascoltato i racconti di persone che avevano vissuto esperienze di morte apparente. Per le persone invece stanche della solita sepoltura e amanti delloriginalità, arriva dallAmerica la possibilità di spedire le proprie ceneri direttamente nello spazio. «Dalle stelle siamo nati e sulle stelle ritorneremo», è lo slogan della Space Service Inc.
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