Ecco il testo dellintervista di Francesco Monteleone a Patrizia D'Addario, in arte Patrizia Brummel, pubblicata sulla «Gazzetta del Mezzogiorno» il 21 gennaio 2004, in occasione della presentazione del suo calendario.
Il calendario di Patrizia Brummel sarà presentato sabato alle 21 nella «Sala Murat» dell'hotel Palace di Bari. Una donna camaleonte. Dopo aver visto più di 100 foto di Patrizia Brummel, una modella che lavora in teatro come trasformista, rinunciamo alla scelta. Abbiamo lei davanti agli occhi e nessuno dei ritratti è fedele al vero. Che stranezza! Dopo essersi fatta fissare il volto e il corpo (sic!) cambia subito l'aspetto, rendendosi irriconoscibile.
Per una volta, non usi trucchi: ci dica cosa vediamo...
«Una donna che è tornata a Bari, da un padre italo-americano di Chicago, che per amore dell'avventura è sempre stata in viaggio».
Non per svago. Lei è modella e illusionista. Da dove ritorna?
«Da Los Angeles, dove ho trovato l'elisir della mia vita artistica. L'America è fonte inesauribile di possibilità. In California mi sentivo libera nei mutamenti. Ho lasciato Tony, mio fratello che lavora in teatro come ballerino e assistente».
Lì la conoscono come Phoebe Barbieri, la concorrente erotica della Schiffer.
«I giornalisti sono alchimisti che distillano oli pungenti. Io ho avuto un rapporto molto intenso con David Copperfield, ma solo come valletta nel suo fantastico spettacolo».
Lei ha un istinto a esibirsi..
«È innato. A 5 anni giocavo alla bambina invisibile. Mi nascondevo negli armadi; mi sentivo superiore se potevo non essere vista, per una intera giornata».
Strano comportamento...
«Sono attratta dalla simulazione e dalla dissimulazione. Mi facevo comperare i quaderni del Mago Silvan non per scriverci, ma per leggere i trucchi spiegati sulla copertina. Poi li perfezionavo».
Il repertorio?
«A 12 anni mi sono data il primo pubblico in famiglia, poi in parrocchia, dove potevo accanirmi a scioccare, sotto la luce dei proiettori. Risalgo nel tempo e ricordo che i giochi nuovi avevano costi sempre più alti, ragion per cui...».
Si è trovata un'altra rendita.
«Con l'approvazione dei pubblicitari, ho fatto la modella in Italia e in America. Indossando di tutto, dai gioielli ai modelli, dalla pasta alla Coca Cola, continuavo a finanziare l'acquisto di giochi».
Cosa c'era all'apice del desiderio?
«L'impazienza di fare di più. Io conservo macchine teatrali e armadi. Ho più di 500 vestiti. Sono i rivestimenti della mia furtività nello spettacolo. Li conservo tutti con me, sono gelosissima».
Ha iniziato in tv l'arte del camuffamento.
«Anni fa, a Telenorba, con Fantasilandia un format di divertimento per i più piccoli, con Gigi Distaso. Presentavo ragazzi che adesso sono diventati famosi: per esempio Luca Marazia, Fabio Ferri...».
E poi?
«Per più di dieci anni sono sparita, me ne sono andata in America».
Dove ha incontrato Copperfield?
«Al Congresso mondiale dei prestidigitatori e degli illusionisti, a Losanna. Portai un numero di trasformismo che avevo preparato lavorando duramente con Barry Collins, il coreografo del Teatro del Casino di Montecarlo. Fui l'unica italiana a esibirsi, con me c'era il Mago Oronzo».
Ebbene?
«Appena finito la performance ebbe i complimenti di Sigfried e Roy, due artisti straordinari. Copperfield invece mi sorprese nascondendosi dietro una tenda e poi accompagnandomi alla cena di gala, dove mi chiese di lavorare con lui. Aveva uno sguardo magnetico. David viveva a Los Angeles, dove mi trasferii per stare quasi un anno con lui».
È stata la sua amante?
«La verità è un segreto che condivido con lui, anche dopo averlo lasciato nell'attività artistica. Lui si circonda di modelle, le più belle al mondo. È un uomo semplice. Dal suo aereo personale, scendeva con le ciabatte. Quando rientrai a Roma lui mi chiese di ripensarci, ma ho deciso e non sono pentita».
Ha rischiato la vita con lui?
«Ogni volta. Quando per esempio sei chiusa e le spade ti sfiorano, devi essere velocissima, altrimenti ti sfregiano. Una volta le spade mi hanno sfiorato il viso. È pericoloso, ma io amo il pericolo. Sono una donna dell'Acquario».
Cos'è la paura?
«Un'emozione per la quale devi allenarti. Gli uomini hanno paura di me. Forse perché ho comportamenti arrischiati, quelli che i maschi usano per segnalare il loro vigore alle femmine. Io sono sempre stata intrepida».
Cos'ha di una donna?
«Ho il 38 di taglia. Io ho un fisico idoneo per natura, nonostante tutte le porcherie che mangio. Sono bravissima in cucina: spaghetti ai capperi, al peperoncino, patate riso e cozze, orecchiette e cime di rapa. Adoro mangiare e non faccio diete. E ai dolci non resisto. Inoltre sono mamma di Elisabetta. Mia figlia ha 8 anni, segno del Leone. Ha carisma. La Thatcher, in una serata a Dubrovnik, ha lasciato le guardie del corpo per inseguirla e usarla come modella».
Come si trova a Bari?
«Malissimo, un pesce fuor d'acqua. Non frequento posti, né persone, ma sto riprendendo a fare la modella».
Lei ha molte amiche diventate celebri. Ci racconti almeno un segreto...
«Nel nostro ambiente si è perseguitate dalla gelosia. Io invece sono solidale. Una buona dimostrazione di affettuosa amicizia l'ho avuta da Valeria Marini, con la quale ho condiviso la casa a Roma. Lei s'arrabbiava perché non voleva che m'allontanassi. Ma allora avevo ansia di fuggire. L'ultima volta mi disse di essere stata scelta da Pingitore. Ninni voleva anche me nello spettacolo del Bagaglino. Spero che lei conservi qualcosa dei miei regali, per esempio un bellissimo impermeabile rosso».
Perché non rinfagotta e ripassa l'Atlantico?
«Devo rizzare la mia barca, dal quale sono scesi due uomini a me cari, mio padre e mio fratello.
Perché si è sbizzarrita a fare un calendario provocante?
«Per scialare con il corpo. L'ebbrezza che provoca la nudità è l'illusione più bizzarra. Sono ancora in regola per posare. Che ne dice?».
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