Sono finiti i racconti del «maresciallo» che ingannava gli anziani

In trasferta dall’Astigiano a Genova per truffare decine di pensionati genovesi, fingendo di essere un maresciallo dei carabinieri e riuscendo a rubare, secondo i primi rilievi, più di 400mila euro tra contanti e gioielli. Con queste accuse è stato arrestato dai carabinieri (quelli veri) un nomade di etnia Sinti, originario di Asti, il 45enne Enzo Agazzi. L’uomo sarebbe responsabile di almeno una ventina di raggiri, tutti portati a termine, tra il 2007 e la primavera scorsa, con la stessa tecnica: mostrando un finto tesserino dei carabinieri Agazzi, che si presentava come comandante della stazione di Rivarolo, avvicinava persone anziane e, con la scusa di dover svolgere delle indagini su un giro di banconote falsificate, entrava nelle loro abitazioni e dopo essersi fatto consegnare il denaro si dileguava. Nelle rete del sinti sono finiti venti anziani tra i 72 e i 94 anni. Oltre alle banconote, il malvivente avrebbe sottratto, con lo stesso stratagemma, anche gioielli e oggetti preziosi. A incastrare l’impostore sarebbero stati i tabulati telefonici. Agazzi, infatti, per convincere le sue vittime fingeva di chiamare i carabinieri proprio dai luoghi delle truffe.

Dopo aver colpito in una ventina di occasioni nei quartieri genovesi di Voltri, Pegli, Sestri Ponente, Rivarolo, Sampierdarena, Quarto e Nervi, il malvivente è stato arrestato ad Asti da i militari della compagnia di Rivarolo, la stessa di cui si dichiarava comandante. Nella sua lussuosa villa alla periferia della città, i carabinieri hanno sequestrato auto di grossa cilindrata e due camper del valore di 150mila euro ciascuno.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica