Sabrina Cottone
Sembra di vedere immagini di repertorio degli Anni Settanta o qualche flash degli scontri al G8 di Genova del 2001 e invece è Milano, ieri mattina. E allo choc seguono le reazioni indignate, a partire da quella del candidato della Cdl a sindaco, Letizia Moratti, che sottolinea le responsabilità dellex prefetto, Bruno Ferrante. «Questi gruppi fanno capo a alcuni centri sociali, sono votati al disordine e alla divisione e sono stati purtroppo tollerati per anni da Ferrante quando era prefetto di Milano» è laccusa della Moratti.
A sostenerla si schiera lintera Cdl, da Forza Italia («criminali comunistoidi» dice lassessore alla Sicurezza, Guido Manca) e An («volevano uccidere» accusa De Corato) alla Lega, mentre il centrosinistra respinge le accuse. «Moratti sia più prudente» replica il segretario diessino, Piero Fassino, proprio ieri in trasferta milanese. «Vergognoso incolpare Ferrante» sostiene il segretario provinciale, Franco Mirabelli. Limputato condanna la violenza ma scarica le colpe sulla giunta Albertini: «Manca la capacità di far prevenzione da parte di chi ha responsabilità di governo della città».
La Moratti spiega nel dettaglio le sue convinzioni: «I gravi incidenti provocati da elementi no global e appartenenti a tre centri sociali milanesi, rappresentano un inaccettabile ritorno al passato quando le strade e le piazze della nostra città erano teatro di incursioni armate di militanti dellestrema sinistra». Parla di «teppisti» e ringrazia le forze dellordine «aggredite con sassi, razzi e mazze ferrate». Al telefono esprime solidarietà a Ignazio La Russa, per la devastazione dellAn point di corso Buenos Aires e aggiunge: «Non dobbiamo farci intimidire. Questi gruppi non riusciranno a condizionare il regolare e pacifico corso della campagna elettorale a Milano, sia per quanto riguarda le elezioni politiche che quelle comunali».
Il capogruppo di An alla Camera, La Russa, va ancora oltre: «Responsabili sono i dirigenti e gli elettori della coalizione di Romano Prodi». Paola Frassinetti, capogruppo di An in consiglio provinciale, accusa: «Quest'attacco era una bomba a orologeria. Volevano condizionare il voto degli indecisi, ma non sanno che li stanno spostando dalla nostra parte». E lassessore Giovanni Bozzetti denuncia i toni di alcuni esponenti del centrosinistra: «Invece di esasperare gli animi avrebbero fatto meglio ad allentare la tensione».
Reazioni indignate in Forza Italia. «I milanesi e tutti gli italiani hanno avuto l'ennesima dimostrazione delle azioni di chi si riconosce nell'estrema sinistra. Questa è l'Italia dei Diliberto, Caruso e Casarin. Questa è la Milano a cui strizza l'occhio Ferrante» sostiene la coordinatrice regionale, Mariastella Gelmini. Il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, accusa: «Questi sono i disobbedienti. Spiace dire che abbiano il loro rappresentante nelle liste di Rifondazione comunista, e quindi alleato di Prodi». «Un vero e proprio atto di guerra urbana messo in atto da delinquenti che si annidano nei centri sociali abusivi che Ferrante non ha mai voluto sgomberare. Questi sono elettori del centrosinistra». aggiunge l'assessore comunale Guido Manca. Il capogruppo azzurro a Palazzo Marino, Manfredi Palmeri, parla di «sabato di ordinaria follia, con una città trasformata in teatro di guerra da facinorosi estremisti dei centri sociali».
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