Sono lontani dalla gente e vicini al fallimento

Dopo la seduta fiume al Senato che ha visto il governo schivare per pochi voti il rischio di essere battuto c’è chi parla di vittoria di questa maggioranza. In verità non vi è nessuna vittoria e, men che meno, vi è motivo di soddisfazione. Il «De profundis» per il governo è solo rinviato di poco. Se non c’è chi ha vinto c’è invece chi ha perso: è il popolo italiano che si ritrova con due comandanti generali della Gdf, che non conosce ancora esattamente i motivi della rimozione del generale Speciale e che non comprende il motivo di spostare alla Corte dei Conti un personaggio che, secondo il governo, si è macchiato di gravi colpe. Ma c’è di più. È infatti ancor più grave che, dopo questa vicenda, il Paese si ritrovi con l’Istituzione più alta sfiorata dal dubbio di essere di parte. La «non competenza» in materia e l’assenza di qualsivoglia difesa dell’alto ufficiale scalfisce l’immagine del Colle più alto.

Quella crisi della politica di cui si parlava da settimane non può che aggravarsi nel prendere coscienza che il Palazzo è sempre più lontano dalla gente. Ciò è certificato dai recenti risultati elettorali. Il non curarsene non può che aggravare ulteriormente il distacco tra Paese reale e Paese legale con esiti che nessuno, al momento, può prevedere.

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