Sono nate con Sparta, non spariranno mai

Le armi chimiche e la guerra chimica sono vecchie quanto la guerra e, a dispetto di trattati e convenzioni, continueranno a esistere e a essere una minaccia, anche da parte di terroristi.
Le prime armi chimiche furono probabilmente impiegate in qualche forma nell’antichità da Greci e Persiani. Con il Rinascimento si tornò a parlare di armi chimiche: lo stesso Leonardo da Vinci le studiò e propose. Ma si considera che l’avvento delle armi chimiche su vasta scala sia avvenuto nel corso della Guerra mondiale, quando tutti i belligeranti le impiegarono, provocando oltre 85mila morti e 1,2 milioni di feriti. Le prime armi chimiche erano i semplici «gas asfissianti», a base di cloro e fosgene, che attaccavano le vie respiratorie per inalazioni, seguiti dai ben più letali vescicanti, il più noto dei quali è chiamato iprite, proprio perché debuttò massicciamente durante la seconda battaglia di Ypres, nell’aprile del 1915. L’iprite passa attraverso i tessuti e penetra nel corpo.
Armi chimiche furono utilizzate nell’intervallo tra i due conflitti mondiali, anche dall’Italia nelle guerre coloniali, ma nella seconda Guerra mondiale se si esclude il Giappone, le armi chimiche furono prodotte in quantità, ma non utilizzate, temendo di innescare una escalation micidiale che avrebbe colpito tutti i Paesi in guerra. I progressi della chimica intanto avevano portato allo sviluppo di una nuova generazione di agenti chimici, i nervini, come il Sarin. Con la Guerra fredda la ricerca di armi chimiche ricevette nuovo impulso, furono sviluppate armi più o meno letali ed arrivarono nervini di nuova generazione, come il VX, binario, che si ottiene combinando all’atto dell’impiego due sostanze di per se non pericolose. Una dose di 10 milligrammi di VX assorbita attraverso la pelle è letale.
Armi chimiche furono usate in Yemen, forse in Afghanistan dai russi, da Irak ed Iran. Convenzioni internazionali hanno messo al bando le armi chimiche, che sono progressivamente e a caro prezzo distrutte, ma questo non esclude che possano essere nuovamente prodotte e impiegate. La setta giapponese Aun Shinrikyo riuscì a sintetizzare sia Sarin sia il VX. Altri potrebbero farlo e quindi tutti gli eserciti hanno riscoperto la guerra chimica difensiva, mentre ci si è attrezzati anche per contenere gli effetti di un attacco terroristico contro civili.
Non tutti gli agenti chimici sono proibiti o letali: ci sono agenti incapacitanti, che mettono fuori uso per un periodo più o meno lungo i soggetti colpiti (usati ad esempio dai russi contro terroristi a Mosca) o agenti lacrimogeni impiegabili anche dalle forze di polizia (come CN o CS).

Per non parlare del «gas peperoncino», OC, che in alcune varianti è stato autorizzato per la difesa personale da parte dei privati cittadini anche in Italia. Non tutte le «armi» chimiche sono proibite o davvero pericolose. Anche una spruzzata di femminile lacca negli occhi fa i suoi danni.

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