Sono circa 2,2 milioni gli italiani che, una o più volte nella vita, hanno fatto uso di cocaina o di crack. E la cifra, già di per sè allarmante, diventa ancora più critica se si considera che, solo nella città di Roma, almeno il 3% degli studenti della scuola media superiore ha usato cocaina negli ultimi sei mesi, mentre a Milano i consumatori di stupefacenti con problemi sono 25mila. I dati sono stati citati a Milano da Saman, associazione che si occupa di recupero delle tossicodipendenze, nellambito della presentazione di «Un nuovo intervento finalizzato ad intercettare i consumatori problematici di cocaina», come spiegano gli stessi organizzatori. Contraddiction, questo il nome delliniziativa, verrà applicato a partire dalla metà di ottobre, a Milano, Roma, Napoli e Padova, e punta ad «avviare una nuova metodologia terapeutica adeguata al tipo di dipendenza». Questo tipo di approccio - spiega Achille Saletti, presidente di Saman - comincia con una presa in carico ambulatoriale della persona, può arrivare ad ospitarla in una struttura residenziale apposita per un periodo da uno a tre mesi, e può tornare di nuovo allambulatorio».
Un metodo che, secondo Luigi Cancrini, psicoterapeuta e direttore scientifico di Saman, «ha unaltissima percentuale di successi terapeutici. Non perché siamo bravi, ma perché le persone che usano cocaina non sono emarginate; sono persone che una volta uscite da questa tempesta in cui si sono messi da soli, qualcosa da fare ce lhanno».
Lidentikit del consumatore di coca, infatti, parla chiaro: sono persone ben integrate socialmente, che cominciano a drogarsi alla ricerca di un piacere maggiore. Spesso sono imprenditori, persone con stipendi importanti, artisti o personaggi del mondo dello spettacolo.
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