Sono oltre tre milioni le persone che in Europa soffrono di gravi forme di artrite reumatoide

Oltre 3 milioni di persone in Europa, 400mila in Italia, sono colpiti da artrite reumatoide. Una patologia infiammatoria cronica che, se non diagnosticata e trattata per tempo, può provocare deformità permanenti e disabilità grave nel 70-80 per cento dei pazienti. Altrettanto pesante è la spondilite anchilosante, una forma dolorosa ed evolutiva di artrite vertebrale: nei casi più gravi determina fusione delle vertebre, lesioni strutturali alle anche e ad altre articolazioni. Non ultima in termini di gravità è l’artrite psoriasica, un’artropatia infiammatoria cronica che può evolvere fino alla distruzione di gran parte dell’articolazione.
Tre malattie reumatiche altamente invalidanti e croniche che «determinano una necessità di cure e controlli che dura per tutta la vita», afferma il professor Giovanni Lapadula, direttore dell’Unità di reumatologia dell’università di Bari. Con una spesa sanitaria potenziale che potrebbe essere eliminata, se si seguisse una terapia efficace fin dall’esordio della malattia.
In merito, la Commissione europea ha approvato l’impiego di un nuovo anticorpo monoclonale (golimumab), per il trattamento dell’artrite reumatoide, artrite psoriasica e spondilite anchilosante. Si tratta della prima terapia, somministrabile una volta al mese per via sottocutanea (al dosaggio di 50 mg), contro il fattore di necrosi tumorale alfa (Tnf-alfa), una proteina che quando prodotta in eccesso, nel corso di una malattia infiammatoria cronica, può causare infiammazione o danno all’osso, alla cartilagine e ai tessuti.
«L’approvazione di questa nuova molecola è interessante perché migliora la tollerabilità di questa classe di farmaci», spiega Lapadula. «La somministrazione mensile sottocutanea permette una gestione a livello domiciliare e lascia libero il paziente di continuare la sua attività lavorativa. Poi l’autoiniettore dall’impugnatura particolarmente ergonomica, facilita il paziente artritico nell’iniettarsi agevolmente il farmaco. E va inoltre sottolineato che il nuovo anticorpo monoclonale, completamente umanizzato, ha dimostrato una tollerabilità notevole, rispetto ad altri farmaci perché non provoca reazioni locali.

Tutto questo per il paziente significa migliore qualità di vita». Efficacia e sicurezza di questo farmaco sono state studiate nell’ambito di un programma generale di sviluppo di fase 3, che ha incluso oltre 2.000 pazienti.

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