«Guido Podestà è la storia di Forza Italia e oggi del Pdl. È una risorsa per il partito perché da coordinatore regionale ha saputo vincere tutto. Dobbiamo assolutamente trovare il modo di lavorare insieme». Viviana Beccalossi, anima ex An del Pdl, oggi è vicecoordinatore regionale con Mario Mantovani. E dopo una giornata di incontri, sceglie toni da pontiere.
Lo scontro tra Mantovani e Podestà è durissimo.
«Si sono sommate due cause».
Cominciamo.
«Quando si perde, un po di malumore cè sempre. La vittoria ha tanti padri, la sconfitta pochissimi».
E questa volta la sconfitta è stata pesante.
«Quando si vince non si affrontano i problemi, perdere è loccasione buona per farlo».
La seconda causa?
«Questo cambio in corsa del coordinatore regionale che Podestà non ha digerito».
Uno scontro che si è personalizzato.
«Non solo».
Allora ci sono problemi nel partito.
«Non cè dubbio che nel partito ci siano problemi che vanno affrontati».
Ignazio La Russa chiede più democrazia interna.
«Certo che serve più coinvolgimento della base. E dal primo luglio sarà così».
Cosa succede il primo luglio?
«Il consiglio nazionale del Pdl per modificare lo statuto e scegliere Angelino Alfano segretario unico. Ma anche per decidere le regole per i coordinatori regionali e i vertici locali».
Servono congressi per scegliere i dirigenti e primarie per i candidati?
«Assolutamente sì».
E perché non lo avete fatto prima?
«Il Pdl è nato in fretta, poche settimane prima delle elezioni del 2008. Non cera tempo. Ora va riorganizzato».
Dicono che Mantovani sia settario. Che escluda chi non gli piace.
«Ma cosa dice? A forza di creare tavoli, potrebbe aprire un mobilificio. Provinciali, regionali, a Roma quello dei deputati e quello dei senatori. Ha coinvolto davvero tutti».
Perché i due litigano?
«Mantovani è 75 per cento organizzazione e 25 per cento idee, Guido (Podestà, ndr) il contrario, 75 per cento idee e 25 organizzazione».
Quindi?
«Quindi ci serve la capacità organizzativa di Mantovani e lintuito politico di Podestà».
I due non si parlano.
«Nei prossimi giorni incontreremo Podestà e gli chiederemo di sedere anche lui al tavolo regionale con i ministri, il coordinamento regionale e il governatore Roberto Formigoni».
In questi giorni qualcuno dice che lo spettacolo è davvero pessimo.
«Rilanceremo il partito. Anche perché tra pochi mesi ci sono altri 107 Comuni che in Lombardia dovranno andare al voto».
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