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Sorpresa: col blocco lo smog sale Con lo sciopero Atm (e le code) cala

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Il blocco del traffico a Milano? Un inutile sacrificio se l’aria in città risulta più avvelenata quando di auto non ne circola neanche una rispetto a una giornata in cui il traffico impazzisce per lo sciopero dei mezzi. I dati dell’Arpa diffusi all’indomani dello sciopero dell’Atm che ha provocato un’impennata del traffico cittadino sono tanti sorprendenti quanto certi. Confrontando i valori del Pm 10 rilevati dalle tre centraline milanesi venerdì scorso con quelli rilevati nella giornata in cui, viceversa, il Comune di Milano aveva imposto il blocco alle auto, la sorpresa è evidente: la concentrazione delle polveri sottili risulta decisamente maggiore nel venerdì in cui in città non poteva viaggiare neanche l’ombra di un’auto.
Ecco i numeri. Il 9 dicembre la concentrazione delle polveri ha raggiunto quota 74 (a Città Studi) e 75 (via Senato e Verziere). Il 16 dicembre, cioè venerdì scorso, col traffico alle stelle i valori del Pm10 si sono assestati su 57 microgrammi per metro cubo rilevati a Città Studi, 55 in via Senato per scendere addirittura a 51 al Verziere.
Cristina Stancari, assessore all’Ambiente della Provincia, allarga le braccia e puntualizza: «Noi l’abbiamo sempre detto che servono azioni condivise. I singoli provvedimenti non portano a nulla».
A questo proposito domani il ministro dell’Ambiente Corrado Clini ha convocato un incontro in Regione proprio per affrontare le politiche ambientali con una rappresentanza allargata del nord Italia. A fianco ai rappresentanti del Comune di Milano e degli altri Comuni della Provincia, siederanno quelli della Regione Lombardia ma anche della regione Piemonte, dell’Emilia Romagna e del Veneto.
Così l’altra mattina il presidente della Provincia Podestà ha scritto al ministro, inviando in allegato la bozza di protocollo di intesa condivisa con i 134 sindaci della provincia milanese come base di lavoro per condividere strategie e provvedimenti contro l’inquinamento. La bozza prevede che dopo 10 giorni consecutivi di sforamento del Pm 10 oltre i 50 microgrammi per metro cubo in media su tutte le dieci centraline del milanese, scatti il divieto a circolare per i veicoli diesel euro 3 senza filtri per fasce orarie per i comuni della prima fascia. Mentre i comuni di seconda fascia dopo i 10 giorni potrebbero attuare il blocco imposto dalla Regione per i veicoli diesel 0, 1 e 2 e volontariamente anche euro 3, a seconda della dislocazione del Comune e della sua facilità o meno a collegarsi con la città. La bozza è già sul tavolo del ministro con i suoi annessi e connessi. E cioè la necessità di rivedere anche la tariffazione dei biglietti dei mezzi pubblici perché non sia penalizzato chi arriva da fuori città, la maggiore frequenza delle corse di bus e metrò, l’abbassamento della temperatura all’interno degli edifici pubblici e privati e l’invito a tenere chiuse le porte dei locali pubblici.

«Chiudere una sola città al traffico non porta a nulla e lo abbiamo verificato con i dati - ribadisce l’assessore Stancari - Non abbiamo la pretesa di avere la ricetta vincente però sono necessarie strategie che possano essere applicate su vasta scala. Dobbiamo decidere tutti insieme interventi strutturali che portano a risultati sul lungo periodo».

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