Nanni Scaglia
da Losail (Qatar)
Vent'anni, che età meravigliosa. Ti sembra di avere il mondo in mano, perché a vent'anni niente ti fa paura. Figurarsi se sei australiano, se sei nato in un paese in mezzo al nulla che di nome fa Kurri-kurri, dove è più facile incontrare un serpente che un essere umano. Casey Stoner, classe 1985, vice campione del mondo della 250 nella passata stagione, è sempre stato considerato molto veloce; anche troppo, come testimoniano le 16 cadute del 2002 ai tempi dell'Aprilia 125, per un totale di 256.000 euro di ricambi spesi da Lucio Cecchinello, allora suo compagno di squadra, oggi suo team manager. Insomma, un tipo tosto, che ieri, al secondo Gp in MotoGp, ha confermato la sua fama, scendendo in pista dopo un viaggio di due giorni e senza aver mai chiuso occhio.
Casey è infatti atterrato alle 8,45 all'aeroporto di Doha dopo cancellazioni di voli, ritardi e sfortune di ogni tipo. Gli uomini del team volevano portarlo in hotel, ma lui si è rifiutato: ha invece chiesto un caffè triplo e una bibita energetica e si è chiuso nel box a prepararsi. Quindi subito in sella e tempi da primato: il più veloce della mattina, il secondo del pomeriggio. «Le ultime 48 ore sono state un po' difficili, ma l'importante è che mi trovo a mio agio sulla moto» ha commentato come se niente fosse, tradito solo dagli occhi di chi è sveglio da una vita.
Nella giornata delle sorprese, davanti a tutti c'è Kenny Roberts, in sella a una moto artigianale motorizzata Honda, Melandri è terzo e di nuovo sorridente, Capirossi quinto e convinto della competitività delle Bridgestone anche qui, Rossi sesto, ma il più veloce di passo e senza più chattering. In serata, Rossi, Capirossi e Roberts hanno anche effettuato una prova in notturna in sella a moto stradali. Un futuro, per il momento ancora lontano.
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