"Fi un partito per i giovani. Ora il congresso regionale"

Il coordinatore Alessandro Sorte fa un bilancio dei 400 provinciali. "Vinceremo portando Calenda nel centrodestra"

"Fi un partito per i giovani. Ora il congresso regionale"
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Un partito popolare distinto dalla destra che in Lombardia riunisce sensibilità diverse: dai cattolici ai socialisti, dai liberali agli ex leghisti, da personalità più giovani a figure più esperte: "Abbiamo fatto più di 400 congressi provinciali e comunali, adesso chiudiamo il cerchio con quello regionale", dice il coordinatore lombardo di Forza Italia Alessandro Sorte pronto a ricandidarsi alla guida della segreteria. Le comunali del 2027 sono cerchiate in rosso sul calendario: "Milano è il capoluogo dove il centrodestra può vincere". E visto che ci saranno anche le politiche, "la città può essere la chiave per Giorgia Meloni per continuare a governare". Per questo, insiste Sorte, "dobbiamo provare a portare Carlo Calenda nel centrodestra". In Regione, invece, la maggioranza è un po' agitata: "Ma se la sinistra spera che ci dividiamo, rimarrà delusa".

Onorevole Sorte, lei è l'ultimo coordinatore nominato da Silvio Berlusconi.

"Mi disse di mettere un punto a questa storia del meno siamo meglio stiamo. Abbiamo riunito tante anime diverse tenendo fede ai nostri principi, coinvolgendo figure importanti come Letizia Moratti eletta in Europa a suon di preferenze, Gabriele Albertini, Marco Reguzzoni e Roberto Formigoni. La mia battuta su un ritorno del Celeste era un modo per sottolineare che quando Forza Italia ha governato la Regione, lo ha fatto davvero molto bene".

La famiglia Berlusconi spinge sui giovani e sul rinnovamento.

"E hanno ragione. Io sono il coordinatore regionale più giovane di Forza Italia e questo è un tema che mi sta particolarmente a cuore. In Lombardia sta nascendo una nuova classe dirigente, con una sezione giovanile talmente strutturata che sembra quella di un partito al 30 per cento".

Su Milano vuole fare un nuovo appello ad Azione di Carlo Calenda?

"Dico solo che se ci fossero stati i social quando Bossi decise di portare la Lega nel centrodestra, il Senatùr sarebbe stato riempito di insulti. Ma quella decisione ha reso la Lega un partito fondamentale ancora oggi nel panorama italiano. La stessa riflessione la rivolgo al Terzo polo, anche perché la golden share nella sinistra ce l'hanno Fratoianni, Landini e i grillini".

E quindi?

"Sono convinto che le scelte che farà Calenda quattro mesi prima del voto, vincoleranno tutto il suo partito a livello nazionale".

Allargare ad Azione conviene pure a Giorgia Meloni?

"Sì, considerando anche che si va verso una legge elettorale dove chi prende un voto in più, ottiene un premio di maggioranza: è importante che Milano sia un laboratorio perché può essere la piattaforma di un qualcosa che succede a livello nazionale. Tra l'altro sulla legge elettorale siamo generosi, perché per la nostra collocazione siamo protagonisti anche con quella attuale che potrebbe portare al pareggio. Ma noi vogliamo dare stabilità al Paese e siamo per il centrodestra".

In Lombardia il caso della sottosegretaria Federica Picchi è rientrato?

"In passato, da parte sua, sono stati fatti degli errori di comunicazione. Sicuramente è stato un episodio che poteva essere gestito meglio. Sui vaccini saremo sempre intransigenti e abbiamo subito condannato certi atteggiamenti della sottosegretaria. Ma per noi il capitolo è chiuso. Se lo ritiene, per quanto ci riguarda, Picchi può benissimo continuare".

Quindi di rimpasto non si parla più?

"La nostra crescita è sotto gli occhi di tutti e non è finita qui. Ma non chiediamo il rimpasto. Alle prossime elezioni il campo largo in Lombardia ci sarà e il divario con la sinistra diminuirà. Confidiamo nel fatto che gli alleati si rendano conto che i nostri voti del centro moderato saranno fondamentali per la Regione. Una crescita di Forza Italia è nell'interesse di tutti. E, comunque, da qui a due anni e mezzo gli equilibri potrebbero cambiare".

Noi Moderati al Pirellone cerca di arginarvi in asse con Fratelli d'Italia?

"Quando l'area moderata cresce è sempre un fatto positivo.

Poi ci sono le operazioni di palazzo e i voti veri. Gli unici partiti che si presentano in tutti i Comuni sopra i 15mila abitanti siamo noi, la Lega, FdI e il Pd. Non è solo una questione di posti: sfioriamo il 10 percento e senza quei voti non si vince".

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