Cultura e Spettacoli

Sortino insinua: "I ripetitori? Santoro si fa solo pubblicità" Ma lui smentisce tutto

Alessandro Sortino, inviato per Piazza Pulita: "Nessun attentato contro i trasmettitori di Servizio pubblico". Ma Santoro replica: "Tutto vero"

Sortino insinua: "I ripetitori? Santoro si fa solo pubblicità" Ma lui smentisce tutto

Quando c'è di mezzo l'auditel anche la solidarietà tra colleghi va a farsi benedire. Ne sanno qualcosa Santoro e Alessandro Sortino, giornalista di Piazza pulita, la trasmissione dell'ex braccio destro del guru televisivo Corrado Formigli. Il giovedì sera, per chi si interessa di queste cose, è ormai la sera in cui vanno in onda entrambi i programmi.

Quel Servizio Pubblico che, a sentire il suo ideatore, ha sancito la nascita della terza televisione italiana, facendo registrare per le prime puntate percentuali di share molto più che confortanti e facendo gridare il conduttore all'Annozero-bis. E quella Piazza Pulita che fa tanto concorrenza al programma santoriano. Oltre a questa consuetudine, rischia di consolidarsi una seconda abitudine: l'annuncio della sera prima che denuncia "l'attentato" nei confronti dei ripetitori che mandano in onda la trasmissione. E' successo anche questa volta.

Ieri mattina alle 10, sulla pagina Facebook di Servizio Pubblico compariva un post dai toni piuttosto drammatici che denunciava: "RTTR, la tv che trasmette Servizio Pubblico in Trentino Alto Adige, questa notte ha subito un attentato ai propri tralicci e la zona è ora sotto sequestro. Si tratta del secondo attentato nel giro di una settimana ad emittenti del nostro circuito. Fate il passaparola perché questi fatti non rimangano impuniti!"

E il passaparola è stato fatto. Ma Alessandro Sortino, ex iena ora in forza al PiazzaPulita di La7, alla tesi del complotto ci crede davvero poco. A riportare la notizia sono in tanti, a partire da GQ, che fa presente come nello stream Facebook del giornalista sia comparso un post dal tono parecchio polemico. "Per la seconda settimana Piazzapulita subisce un attentato di carattere pubblicitario a poche ore dalla trasmissione", denuncia Sortino. E allora la domanda viene spontanea ed è quasi ovvia. Di cosa stiamo parlando? Chi attenta alla salute mediatica del programma di La7?

La risposta, secondo il giornalista di Piazza Pulita, va cercata proprio nel nuovo programma di Santoro. Ben attenti, Sortino non nega affatto "l'attentato" ai trasmettitori. La conferma è nei lanci d'agenzia dell'Ansa. Difficile non crederci. Ma il problema è un altro e il giornalista lo sottolinea subito. Il problema fondamentale è che l'attentato non avrebbe avuto come bersaglio il programma di Santoro. Sarebbe stato invece causato da alcuni anarco-insurrezionalisti. Sarebbe stato un gesto dimostrativo, di sostegno alle persone arrestate per gli scontri di piazza di Roma del 15 ottobre.

Una tesi che regge. Che, Sortino dixit, denuncerebbe un tentativo di "strumentalizzazione" da parte di Santoro. E che è confermato per giunta dalla stessa Rttr che in merito all'attenato ha precisato che ad essere presi di mira sono stati due impianti, uno dei quali di proprietà della società TowerTel, andato distrutto. Ma la società, qui la sorpresa, non serve affatto il programma di Santoro, ma il canale occupato da RadioMaria. Ed ecco quadrare il cerchio della teoria di Sortino, che conclude, mal che vada "la libertà di stampa minacciata era quella di Radio Maria".

Resta quindi una situazione da chiarire. Ha ragione Santoro a dire che Servizio Pubblico è preso di mira da qualcuno che non vuole mandarlo in onda? Oppure ha ragione Sortino a sospettare che Santoro cerchi di farsi pubblicità con modi poco piacevoli? Difficile dirlo. Anche se la smentita inviata dai legali del giornalista a Dagospia lasciano pochi margini di dubbio, smarcando Santoro da ogni possibile accusa e definendo "tendenziose ed altresì lesive dell'onore e del decoro" le affermazioni di Sortino. Qualunque sia però la verità, il punto è chiaro. Ci sono in ballo i decimali dello share e la leadership della prima serata del giovedì, e davanti ai numeri (quasi) ogni mezzo è lecito.

Raccattare spettatori e strapparli alla diretta concorrenza è un'arte che si appiglia dove può.

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