Sos di Antoniozzi: «Pd, manovre truffaldine»

«Da più comuni ci è giunta notizia di azioni scorrette o addirittura illecite»

Si infiamma anche il ballottaggio della Provincia tra Nicola Zingaretti del Pd e Alfredo Antoniozzi del Pdl. È quest’ultimo, che parte in svantaggio di quasi dieci punti ma viene dato in grande rimonta, ad accendere la miccia della polemica. «Gli ultimi slogan elettorali della sinistra - dice Antoniozzi - fanno percepire lo sconforto di Rutelli e Zingaretti nell’aver constatato la bocciatura degli elettori. Uno stato d’animo, il loro, da generare atti fuori da ogni ragionevole fantasia politica». Poi il diretto. «In questi ultimi giorni di campagna elettorale - denuncia il candidato del Pdl - nei nostri confronti sono iniziate molteplici manovre truffaldine del Partito democratico. Da più Comuni ci è arrivata la segnalazione di scorrettezze ed in alcuni casi di azioni denunciate alle forze dell’ordine». Se ne saprà di più oggi nel corso di una conferenza stampa che si svolgerà alle 15 presso il comitato elettorale al numero 10 di piazza di Campitelli. Sarà anche l’occasione per raccontare le motivazioni che hanno condotto ieri Nadia Liberati, candidata alle provinciali nella lista civica Zingaretti, ad annunciare il suo «salto del fosso». «Considerate le divergenze nella conduzione della campagna elettorale e della linea programmatica - dice laconicamente la Liberati - rinuncio a correre nella lista civica Zingaretti».
In attesa di saperne di più, ieri anche nella sfida per Palazzo Valentini ha tenuto banco il tema della sicurezza. Una proposta è arrivata da Zingaretti: «Se sarò eletto - ha detto il candidato Pd - proporrò alle organizzazioni sindacali di istituire con la polizia provinciale servizi di vigilanza mobile fuori delle stazioni del trasporto su ferro e le aree interessate dai flussi di pendolari. Voglio cioè garantire da subito, in attesa della realizzazione di un progetto di illuminazione e videosorveglianza permanente, il pattugliamento delle oltre 50 stazioni dell’area metropolitana». «Ricordiamo a Zingaretti - rispondono Francesco Lollobrigida, candidato alla vicepresidenza della Provincia di Roma, e Francesco Petrocchi, consigliere provinciale del Pdl - che il centrosinistra governa la Provincia di Roma da cinque anni e sabato e domenica gli elettori daranno un giudizio definitivo su come è stata amministrata. La Polizia provinciale è stata umiliata dal governo Gasbarra, dopo cinque anni ancora gli agenti erano costretti con le vecchie divise che solo grazie a un emendamento del centrodestra è stato possibile svecchiare. È necessario ridare nuova dignità alla Polizia provinciale, garantendo un raccordo con la Polizia di Stato e i Carabinieri per una migliore tutela della sicurezza nei comuni del territorio della provincia».
Altro tema del giorno la mobilità. In questo caso la proposta è arrivata da Antoniozzi, che ha rilanciato la costruzione del secondo Gra, definita «l’unica proposta seria», anche perché «il primo Gra ormai è superato e non assolve più la funzionalità di entrata ed uscita da Roma, per otto ore al giorno è bloccato». Bocciatura di rito da parte degli avversari. «Una seconda cintura oltre il Grande raccordo anulare di Roma, oltre ad essere costosa, creerebbe solo un grave danno ambientale», taglia corto il segretario provinciale del Pd Carlo Lucherini.
Ma in questo supplemento di campagna elettorale quello che emerge soprattutto è la tensione da parte di Zingaretti, che ha perso ormai ogni certezza di vittoria.

Al punto che ieri il candidato del Pd si è trovato costretto a fare un appello per «un impegno straordinario per le prossime ore. Bisogna far scattare un passaparola che ci veda tutti quanti protagonisti per andare a votare». Segnali inequivocabili: Antoniozzi fa bene a crederci.

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