Sos astensione, caccia ai giovani Le mosse di Pdl e Lega nelle Zone

Un cambio di marcia. Un sondaggio di Swg pubblicato nei giorni scorsi svela che il 56 per cento dei giovani tra diciotto e 24 anni non intende votare alle prossime comunali. Solo i neo-maggiorenni secondo i dati dell’Anagrafe comunale saranno circa diecimila. Per dire che il «rischio astensionismo» under 30 è un pacchetto che pesa e la strategia per riconquistarlo va elaborata in tempo zero. «Va bene battere a tappeto i centri anziani e le case di riposo, ma il sindaco deve puntare maggiormente all’elettorato giovane, più tappe nelle università e nei punti di ritrovo, e usare meglio la rete internet» fa presente l’assessore leghista Alessandro Morelli. Anticipando una richiesta che il Carroccio porrà oggi all’ennesimo (e forse ultimo) vertice del lunedì a casa di Letizia Moratti con i colonnelli del Pdl. Al tavolo verranno definiti i dettagli dell’evento clou per il lancio del programma elettorale, lunedì 17 aprile al teatro Nuovo. Accanto al sindaco ci sarà il presidente Silvio Berlusconi, ma si cerca di «blindare» anche il senatur Umberto Bossi. E dopo la fumata nera di venerdì, oggi Pdl e Lega cercheranno di risolvere il risiko delle presidenze di zona. Lo schema è chiaro: sei a tre. Ma il Carroccio ha alzato i paletti.
La zona 1, salvo sorprese dovrebbe assicurarsela ancora la presidente in carica Micaela Goren Monti. Il Pdl vorrebbe affidare ai lumbard i parlamentini più critici: la zona 9 che è l’unica vinta dal centrosinistra nel 2006 e la 5, guidata dal ciellino Giovanni Ferrari ma conquistata già a fatica cinque anni fa con uno scarto di appena trecento voti e quando al risultato contribuiva anche l’Udc, che questa volta sostiene il candidato del Nuovo Polo. Ma venerdì anche sulla terza zona la scelta del Carroccio è stata ristretta sostanzialmente alla 2 (dove oggi è presidente il leghista Luca Lepore, ma il partito lo candiderà in consiglio comunale e quindi non ha grosso interesse a mantenerla) e alla 3 (Pietro Viola del Pdl non tenterà il bis). Ma i lumbard hanno interrotto la trattativa. Non sono disposti ad accettare a costo zero le due sfide più ostiche, nel caso vogliono mani libere almeno sulla scelta della terza zona. Rischiando di far traballare gli equilibri tra le diverse anime del Pdl. Perché la zona 6 dovrebbe essere assicurata ancora a Massimo Girtanner, ex An, che puntava anche alla lista delle comunali ma è rimasto escluso. La 8 è in capo a Claudio Consolini, in quota al coordinatore regionale Mario Mantovani. Nella zona 4 ha governato per cinque anni il ciellino Zanichelli, sulla 7 la «promozione» della vice Norma Iannacone (ex An) a presidente sarebbe sponsorizzata anche dal sindaco Moratti. La sensazione è che alla spartizione finale si arriverà solo dopo un lungo braccio di ferro.


Gli sfidanti oggi schierano le truppe. Pierferdinando Casini presenta con i coordinatori locali la lista dell’Udc, che sarà guidata dal capogruppo comunale Pasquale Salvatore a sostegno del terzo polo. Enrico Letta e Stefano Boeri svelano la squadra del Pd.

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