Sos Tevere Chiazze scure: forse lo scarto del lavaggio di una cisterna

Chiazze scure lungo il corso del fiume Tevere, a monte della diga di Castel Giubileo. A segnalarle, ieri mattina, al Comando del XX Gruppo della polizia municipale è stato il personale addetto alla Stazione idroelettrica Roma Nord dell’Enel. Immediato l’intervento del Reparto tutela ambiente del XX Gruppo, diretto da Rosa Mileto, che ha chiesto l’aiuto del reparto volo della Municipale. L’elicottero Aquila Uno è decollato dall’aeroporto dell’Urbe per monitorare la zona interessata dal fenomeno. «Dell’inconveniente - spiega la polizia municipale - è stata data immediata notizia all’Agenzia regionale per l’ambiente al fine di consentire il prelievo e le analisi delle acque. Anche l’Ardis è intervenuta sul posto per individuare un eventuale sistema di assorbimento del materiale oleoso segnalato». Considerato che l’avvistamento delle macchie si estendeva sino a Fiano Romano è stato necessario avvisare anche il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri, in modo da proseguire l’operazione di pattugliamento del fiume oltre i confini del Comune di Roma. «A giudicare dalle immagini scattate dall’elicottero della Polizia Municipale - dice il direttore della Protezione civile del Comune di Roma, Aldo Aldi - potrebbe trattarsi dello scarto di lavaggio di una cisterna di carburante. Siamo però nel campo delle ipotesi: è necessario aspettare l’esito delle analisi».

«L’Ardis - prodegue Aldi - per il momento non segnala dati di allarme nel tratto urbano del Tevere. Le concentrazioni di ossigeno disciolto nell’acqua, infatti, sono pienamente nella norma, attestandosi a 7,7 parti per milione».

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