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Sospesi Biscardi, Melli e Sposini «Ma il “Processo” andrà in onda»

Il «rosso» storico della televisione: «Decisione inaudita»; l’opinionista: «Scorretti»; l’ex Tg5: «Impugnerò l’atto»

da Roma

Calciopoli miete altre tre «vittime»: l’Ordine dei giornalisti del Lazio ha sospeso Biscardi, Melli e Sposini. Un provvedimento per certi versi atteso, anche se ha smesso di soffiare il vento «forcaiolo» che tra primavera e estate spazzava il mondo del pallone. Aldo Biscardi, Franco Melli e Lamberto Sposini sono stati sospesi dall’ordine del Lazio che, come scritto a suo tempo in un comunicato, «sulla vicenda delle intercettazioni telefoniche riguardanti il mondo del calcio sta svolgendo i compiti attribuitigli dalla legge». Ieri la decisione di sospendere per sei mesi il creatore del Processo del Lunedì, Aldo Biscardi, per quattro l’opinionista Franco Melli, ospite fisso negli studi della capitale, e per tre Lamberto Sposini, ex vicedirettore del Tg5. Congelata la posizione di Ignazio Scardina, in forza alla redazione sportiva della Rai (ma in ferie dalla pubblicazione delle intercettazioni che hanno sconvolto il calcio italiano), decisione sospesa, come da prassi, in attesa della conclusione dell'inchiesta giudiziaria. Semplice avvertimento per Guido D'Ubaldo, del Corriere dello Sport.
I tre protagonisti dei provvedimenti si sono lamentati per avere saputo della loro «condanna» dalle agenzie. In particolare Sposini, che oggi terrà una conferenza stampa, ha fatto sapere tramite il suo legale, Giulia Bongiorno, che impugnerà il suo. «Non conosciamo la motivazione - ha detto la Bongiorno -. L'estrema correttezza che ha sempre ispirato Sposini nella sua attività professionale ci induce a impugnarlo non appena sarà possibile».
Altrettanto stupito si è detto Biscardi, dopo la sospensione che giudica «una presa di posizione inaudita», perché «tanto il procedimento penale quanto quello sportivo si sono conclusi senza nemmeno sfiorare la mia persona e anche perché mi sarei aspettato dall'Ordine una mia difesa in relazione alle insinuazioni diffuse da alcuni organi d'informazione verso i quali saranno assunte le più opportune azioni legali».
Lo stesso Biscardi ieri nel primo pomeriggio ha avvisato che Il processo continuerà ad andare in onda regolarmente su Italia 7 Gold e che «una volta appresi e valutati i motivi (della sospensione, ndr) assumerò le iniziative più opportune non escludendo quella di cancellarmi da un ordine che finora ha dimostrato di non tutelarmi come avrebbe dovuto».
Quanto a Melli spiega che «tutto è stato deciso indipendentemente da quella che è stata la mia memoria difensiva in cui ho ribadito di non avere mai parlato di Juventus sui giornali ma solo al Processo di Biscardi». Così lo stesso ha spiegato la decisione di sospenderlo: «L’hanno presa per giustificare la loro esistenza. Non so che tipo di conseguenze ci potranno essere per l'attività che svolgo come privato cittadino (scrivo e parlo dove ritengo opportuno). Mi dà fastidio la maleducazione, e anche la scorrettezza, di avere reso noto il provvedimento senza prima avvertirmi».


Commento positivo da parte del presidente della Federazione della stampa Franco Siddi, secondo il quale «l'Ordine del Lazio, presieduto da Bruno Tucci, ha dato una bella prova sulla vicenda “calciopoli”, dimostrando che si può e si deve dare conto ai cittadini, anche con giuste sanzioni, delle violazioni del rapporto di lealtà e trasparenza con i lettori che ogni giornalista deve avere».

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