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Sospetti L’ombra del Bin Laden del sudest asiatico

«L’uomo dei soldi» e delle bombe, l’imprendibile Noordin Mohammed Top, è il sospettato numero uno per il duplice attentato contro gli alberghi di Giakarta. Finanziatore e reclutatore della Jemaah Islamiya, l’al Qaida con gli occhi a mandorla, è il terrorista più ricercato dell’Asia. Non a caso all’inizio della settimana i corpi speciali indonesiani avevano fatto irruzione nel collegio islamico di Cilacap, nel sud dell'isola di Java a 400 chilometri dalla capitale. Speravano di beccare «l’uomo dei soldi», che ancora un volta è sfuggito alla cattura.
La sua carriera è iniziata con i grandi attentati della Jemaah Islamiya a Bali e Giakarta dal 2002 al 2005. Il primo a Bali aveva massacrato 202 persone, soprattutto turisti stranieri. Negli ultimi anni l’antiterrorismo indonesiano aiutato dagli americani ha assestato duri colpi all’al Qaida con gli occhi a mandorla. L’organizzazione fondata dal predicatore Abu Bakar Bashir, ammiratore di Osama bin Laden, si è sfilacciata. Dal 2005 gran parte delle cellule hanno abbandonato la lotta armata pur continuando a sognare un califfato in Estremo oriente. I duri e puri come Mohammed Top hanno abbandonato il vecchio gruppo, fondando il Tanzim Qaedat al-Jihad, l’“Organizzazione di base della guerra santa”. Lo scorso novembre sono finiti sulla forca tre terroristi della strage di Bali e Noordin ha giurato vendetta annunciando attentati in alcuni messaggi video.
Nato nel 1968 in Malesia è considerato dall’Fbi «un reclutatore addestratore ed esperto di esplosivi». Grazie alla sua faccia da bravo ragazzo ha girato a lungo sotto mentite spoglie raccogliendo fondi per l’organizzazione del terrore. Il suo maestro è stato Azahari Husin soprannominato «demolition man» per l’abilità nel confezionare ordigni distruttivi. Nel 2006 è rimasto ucciso in un raid dell’antiterrorismo, mentre Top riusciva miracolosamente a fuggire. «Ci deve essere un collegamento con Noordin Top. Questa è una grande possibilità, ma abbiamo ancora bisogno di indagare su quanto sia coinvolto» ha rivelato ieri un ufficiale dell'antiterrorismo indonesiano parlando del duplice attentato nella capitale.
Il mentore del super terrorista «demolition man» era responsabile del primo attentato al Marriott di Giakarta nel 2003. L’allievo Noordin ha “copiato” il maestro tornando a colpire gli alberghi. «Se verrà provato che si tratta di un attacco kamikaze, vi è certamente la possibilità che sia stato compiuto dalla rete di Noordin» ha dichiarato Sidney Jones, un analista australiano esperto di terrorismo. Jones conferma che il ricercato numero uno in Asia «non agisce più per conto di Jemaah Islamiya, ma ha creato una propria cellula». Anche i servizi segreti italiani, nelle relazioni semestrali al parlamento, avevano fatto suonare l’allarme «su una progressiva polverizzazione» di Jemaah Islamiya. Fra le nuove schegge scissioniste del terrore veniva «segnalata quella del Tanzim Qaedat Al Jihad facente capo al malese Noordin Mohamed Top».

Le nostre barbe finte prevedevano un attacco ad obiettivi poco difesi come gli alberghi. Si tratta, secondo gli 007 italiani, «di un processo di revisione tattica che vedrebbe inserire, accanto alle tradizionali azioni contro i soft target, il sequestro di esponenti governativi e diplomatici stranieri».

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