I rapporti «pericolosi» di alcuni assessori con il costruttore Ligresti e limprenditore Della Valle per la trasformazione urbanistica dellarea di Castello, alla periferia nord-ovest di Firenze. Questi gli ingredienti dellinchiesta che a novembre scorso scuote una delle giunte storiche del centrosinistra, quella retta da Leonardo Domenici. Finiscono indagati lassessore allUrbanistica di Firenze Gianni Biagi e quello alla Sanità e manutenzione aree pubbliche Graziano Cioni detto «lo sceriffo», che era in corsa alle primarie del Pd per scegliere il candidato sindaco. Il terremoto è di quelli che fanno rumore, si dimette lassessore Biagi e fa lo stesso, pur se non indagato, il capogruppo del Pd in consiglio comunale. Anche il primo cittadino sceglie un clamoroso modo di protestare contro quella che per lui è «informazione distorta». Si incatena a inizio dicembre davanti alla sede del gruppo Repubblica-LEspresso, rivendicando la correttezza del suo operato e sostenendo di essere stato interrogato in Procura su sua espressa richiesta. Linchiesta verte intorno alla riqualificazione di quellarea, dove negli ultimi mesi del 2008 era emersa lipotesi di costruire un nuovo stadio per la Fiorentina di Della Valle.
Proprio su una colazione a Roma tra limprenditore toscano, Ligresti e il sindaco di Firenze Domenici scoppia la protesta di questultimo, che nega la natura «segreta» di quellincontro a tre. E qualche giorno dopo interviene anche sullo scandalo napoletano, sostenendo a Porta a Porta che nelle grandi città è possibile che accadano fatti come quelli successi a Napoli senza che il sindaco lo sappia.Sospetti pure sul vecchio sceriffo
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