Chiara Campo
Lultimo Sos è stato lanciato ieri notte alle 3 e un quarto. Naviglio Pavese, un residente costretto in piedi dal «popolo della notte» che da un mese si accampa tutte le sere sotto casa, si è seduto al computer nel cuore della notte e ha inviato una e-mail al difensore civico, perché lo aiuti a ritrovare il sonno. Lesasperazione porta anche a questo. Di solito arrivano di giorno, ma non sono meno accese, le lettere dei cittadini che non dormono a causa del fracasso fuori dai locali o per la musica che arriva a tutto volume dalle discoteche allaperto. Il primo caldo si è tradotto subito con lallestimento dei dehors nelle vie del divertimento. Tantè che in due mesi sono state 20 - ma nellultima settimana il ritmo è salito a due o tre al giorno - le proteste piombate sul tavolo del difensore dei cittadini, Alessandro Barbetta. E ne sanno qualcosa i vigili, visto che nellultimo mese hanno già ricevuto 663 telefonate contro gli schiamazzi notturni. Va un po meglio di un anno fa, quando le chiamate nello stesso periodo erano state 731, ma va detto che lestate 2006 è partita un poal rallentatore. Non appena è scoppiato il caldo, la situazione è tornata ai livelli dellanno scorso, parla il confronto sullultima settimana: 174 chiamate dal 21 al 27 giugno contro le 190 di un anno fa, una differenza quasi inconsistente.
Gli sfoghi dei cittadini al difensore piazzano bandierine rosse sulla mappa del rumore soprattutto in corso Como - le proteste riguardano in particolare la discoteca Casablanca che questestate ha inaugurato una pista per ballare anche allaperto - e viale Montenero, dove fiumi di giovani ogni sera affollano giardini e marciapiedi attorno al Mom, locale di moda, e la situazione è diventata incontenibile tanto che i proprietari sono costretti a chiudere a mezzanotte in punto per contenere la rabbia dei residenti. Poi le «solite» Colonne di San Lorenzo e i Navigli, che nellultimo mese hanno raccolto già proteste anche se lisola estiva è partita solo ieri. Ma nella mappa del fracasso finiscono anche via Novara, lIdroscalo, i locali intorno a San Siro, via Casale e Melchiorre Gioia. E non mancano segnalazioni sui cantieri stradali che lavorano di notte, le campane delle chiese che disturbano il sonno di chi ci abita accanto e persino i condizionatori degli uffici Ibm in via Tolmezzo.
La situazione, avverte Barbetta, «è apparentemente fuori controllo. Non va considerata unemergenza ma deve essere affrontata con misure strutturali e definitive, con soluzioni a monte e non caso per caso». Il difensore, «vista la sensibilità mostrata dal sindaco Letizia Moratti sul controllo del rumore nel caso dei Navigli» invita il consiglio comunale a mettere mano al più presto alla «zonizzazione della città», cioè alla stesura di una mappa che indichi, a seconda delle caratteristiche di ciascuna area, «i decibel consentiti e i limiti di orari». Per contenere il fracasso notturno, ricorda Barbetta, la legge prevede anche «il piano di risanamento acustico, che i Comuni devono stendere e poi seguire per contenere i rumori nei limiti che vengono fissati e tutelare la quiete pubblica».
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