Spaccatura sul capogruppo De Corato: «Basta figuracce»

Come due settimane fa. Il 20 giugno la campanella delle 16.30 suonava il primo consiglio comunale dell’era Pisapia. Due ore prima, il Pdl non sapeva ancora il nome del capogruppo. Il braccio di ferro tra l’uscente Giulio Gallera (sponsorizzato dal coordinatore regionale Mario Mantovani) e il ciellino Carlo Masseroli (spinto dall’asse Roberto Formigoni-Guido Podestà) stava per risolversi con un interim di 6 mesi ad Armando Vagliati. In extremis è stato prorogato l’interim a Gallera, affiancato da Masseroli portavoce. Due settimane di convivenza scomoda sui banchi dell’opposizione, con la corsa degli 11 consiglieri a mettersi in luce in aula e la voce più incisiva del centrodestra, alla fine, rappresentata dall’ex sindaco Letizia Moratti che è uscita dal gruppo.
Secondo round. Oggi alle 16.30 il consiglio si riunisce per istituire le Commissioni permanenti ed eleggere l’Ufficio di presidenza. Compreso il vicepresidente del consiglio, ruolo per cui i vertici del Pdl hanno indicato chiaro in una lettera il nome dell’ex vicesindaco Riccardo De Corato. Ma il diretto interessato è convinto che «tutto può succedere, ormai siamo allo sbando». Il voto per l’ex An è tornato utile ai supporter di Masseroli per rilanciare subito la resa dei conti sul capogruppo. «Siamo ridicoli, non può esistere un capogruppo senza voce» aveva avvertito nelle scorse settimane il Cl. Nei giorni scorsi ha raccolto le firme di 6 consiglieri (oltre alla sua quelle di Alan Rizzi, Matteo Forte, Pietro Tatarella, Andrea Mascaretti e Carmine Abagnale), necessarie per chiedere al commissario cittadino Luigi Casero la convocazione urgente del gruppo. Appuntamento oggi alle 14.30, di nuovo due ore prima del gong in aula. E per i supporter di Masseroli questa volta «o si trova la quadra su tutto, o su niente». Un avvertimento agli ex An che stanno sulla linea dell’astensione: se mancherà l’accordo sul capogruppo, gli ex Fi potrebbero giocare qualche scherzo in cabina facendo mancare i voti a De Corato.
Per uscire dall’impasse, nei giorni scorsi il presidente della Provincia Podestà che sta per mettere mano alla giunta con il rimpasto ha offerto a Gallera un posto assessore. Con le sua dimissioni dall’aula entrerebbe Fabrizio De Pasquale, primo degli esclusi del Pdl e fedelissimo di Mantovani. Ma Gallera avverte: «Ho preso i voti degli elettori e non intendo lasciare il consiglio comunale, è la mia condizione». E per ora non cede neanche «nella lotta per il capogruppo». Le sei firme per la riunione? «C’è già un precedente, chi dice che gli stessi vogliano anche votare Masseroli?». Sulle ripicche in aula ricorda che «il partito ha indicato De Corato, chi non si attiene ne pagherà le conseguenze». L’analisi dell’ex vicesindaco è lucidissima: «Spero che i vertici del partito si decidano ad intervenire, non possiamo continuare a fare figuracce fuori e dentro l’aula.

Un mese fa abbiamo preso una batosta e dobbiamo concentrarci subito sul lavoro da fare, sulle commissioni. Serve un passo indietro di tutti o faccio fatica io a capire certe litigiosità, figuriamoci gli elettori. Non si può andare avanti così».

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