Spacciavano al «popolo della notte»

Entravano nelle discoteche della capitale. E al «popolo della notte» vendevano di tutto: ecstasy, hashish, cocaina, metamfetamine, mdma in cristalli, marijuana e persino la ketamina, l’anestetico usato in veterinaria sui cavalli. Sei insospettabili, tutti incensurati, sono stati arrestati dagli agenti del XIII commissariato nell’operazione «Donna di cuori».
A capo della gang, infatti, una donna: Anna Brardi, 34 anni, parrucchiera. Oltre a lei finiscono in carcere Vincenzo Squillacioti, 25 anni, studente d’arte, Domenico Suriano, 33 anni, fotografo, Danilo Molinari, 29 anni, bagnino a Castelporziano, Michele Roca, 31 anni e Samuele Fazio, 25 anni. «Cercavamo un gruppo di giovani su una Peugeot 206 - spiega il vicequestore Rosario Vitarelli - che si aggirava in un locale notturno sulla via Ostiense. Sabato scorso abbiamo fermato Molinari, Fazio e Roca che uscivano dal “Noche Caliente”. Durante il controllo dell’equipaggio di una volante i tre si sono innervositi, cercando di nascondere qualcosa sotto i sedili dell’auto». E così i poliziotti trovano le prime dosi di coca pronta per essere spacciata, oltre a decine di pasticche di ecstasy, ice e speed. Scattano le perquisizioni domiciliari tra Acilia e Roma e il rinvenimento di un vero e proprio supermarket della droga.
Oltre duemila pasticche con il simbolo di un cuore o il logo dell’adidas, «erba» essiccata, canapa indiana, ovuli di «polvere bianca» della miglior qualità, capsule di anfetamine, ketamina oltre a bilancini di precisione, denaro in contanti (cinquemila euro), nomi e numeri di telefono. «Siamo risaliti agli altri tre narcotrafficanti - prosegue il dirigente del XIII Vitarelli -, la Brardi nel quartiere Marconi, Suriano ad Acilia e Squillacioti in zona Colli Aniene. Fra i vari locali frequentati “La Mucca Assassina” e il “Frutta e Verdura”». In un appartamento gli uomini della squadra giudiziaria di Ostia trovano un bloc notes con gli ultimi movimenti di droga e denaro della banda. Centinaia di pagherò per la merce acquistata tra un drink e l’altro. Un libro contabile che registra i movimenti di «roba» e denaro di un solo componente del gruppo: oltre 180mila euro in 3 mesi.

Secondo gli inquirenti i sei erano in contatto con personaggi di spessore, narcos di rango che li rifornivano direttamente dagli importatori e dalle centrali per la raffinazione dello stupefacente. «L’inchiesta non è affatto conclusa - spiegano -, stiamo lavorando per individuare i laboratori di produzione delle droghe sintetiche».

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