Finiva al Laurentino 38 la droga lavorata e confezionata dai membri di una famiglia di nomadi stanziali, residenti a Porta Furba. Il primo tassello del puzzle che ha portato allarresto da parte dei carabinieri dellEur di madre, cinque figli e alla denuncia di tre cugini, è stato il fermo di un piccolo pusher nel quartiere sulla Laurentina. Indagando sulla provenienza dellenorme quantità di coca e hashish che inondava il quartiere, gli investigatori dei carabinieri hanno sforato il territorio di propria competenza finendo al Tuscolano.
Quando hanno fatto irruzione nellabitazione da cui, presumibilmente, la droga partiva, hanno scoperto «un quadretto familiare molto simpatico - afferma un investigatore - sembrava quasi la scena di una film. La stanza era trasformata in un vero e proprio laboratorio per la lavorazione e il confezionamento dello stupefacente e ognuno dei membri della famiglia aveva il proprio preciso ruolo».
I primi passi delloperazione dei carabinieri risalgono a circa un mese fa, quando gli stessi militari denunciarono in stato di libertà un componente della famiglia, C.E., 24 anni, sorpreso a spacciare droga e un tossicodipendente.
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