Spagna Una donna «processata» da un tribunale islamico illegale

L’hanno costretta a salire su un’auto, l’hanno portata in un casolare e in venti, con barba lunga e turbante, l’hanno «processata» e condannata a morte. Ora quel «tribunale islamico» operativo in Spagna è finito nelle maglie della giustizia spagnola e dieci persone incriminate nel quadro di un’inchiesta. L’incriminazione arriva dopo la denuncia della vittima, che da quell’incubò è riuscita a fuggire e si trova adesso sotto la protezione della polizia. Trent’anni, origini maghrebine, la giovane aveva denunciato in marzo di essere stata rapita a Tarragona, in Catalogna, e sottomessa a un processo sommario basato sulla sharia davanti a una sorta di corte islamica formata da estremisti religiosi. A farla «giudicare» sarebbe stato il marito, anche lui maghrebino, che lei aveva denunciato alla polizia spagnola per violenze e maltrattamenti.

Dopo otto mesi di indagini, controlli e intercettazioni, il tribunale di Tarragona ha fatto arrestare 10 persone. Non è la prima volta che l’Europa scopre le «corti islamiche fai-da-te. Anche in Inghilterra la stampa ha denunciato vari casi.

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