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Spalletti avvisa i giallorossi: «Il pericolo è la loro rabbia»

«Le critiche potrebbero caricarli». Luciano Spalletti aspetta da Milano un’Inter gonfia e tirata, avrebbe preferito una situazione meno tesa, invece capisce che qui siamo già al dentro o fuori. Vista da Trigoria la situazione non è così fluida. Prima dell’esordio in Champions, Spalletti doveva lavorare sodo per mantenere bassi i nervi, arriva l’Inter e capisce che serve il contrario, perché questa squadra sotto pressione non lo lascia tranquillo: «Per la classifica che abbiamo, alla sfida arriviamo meglio noi, ma questa Inter ha giocatori che riescono a reagire e a caricarsi di rabbia proprio per tutte le critiche che gli vengono fatte e per questo possono essere più pericolosi di noi».
Intanto un rilievo: è ufficiale, l’Inter è sotto il fuoco della critica, non lo dicono Moratti o Mancini, ma lo spiega Spalletti, che tutto potrebbe fare, meno offrire stimoli ai prossimi avversari. L’appunto gli fa onore, così come la chiarezza sul suo contratto in scadenza a giugno 2007 di cui improvvisamente parla tutta Roma: «Il contratto? Per ora non ci si sta lavorando: non ci sono problemi ma ci sono tante cose davanti e le idee possono cambiare in fretta - ha chiarito il tecnico -. Quando trattavo con il direttore generale Pradè, lui mi ha sempre parlato di un triennale, poi al momento della firma mi propose un biennale con opzione. Mi è andato bene lo stesso, ma se ora vogliono farla valere bisogna andare a trattare...». Quindi Spalletti ricorda alla società una retromarcia di cui ora deve farsi carico: «Condivido l’ottimismo di Rosella Sensi sul rinnovo e mi fa piacere e anche un po’ comodo che la Roma faccia sapere ai giocatori che mi vuole tenere. Ma questa del mio contratto è una delle esagerazioni di questo ambiente: ora è l’argomento del giorno ma fino ad una settimana fa non se ne parlava mai».
In realtà l’argomento del giorno dovrebbe essere l’Inter: «Di quella sfida di Supercoppa salvo la prima ora, ma poi ci sono state tre partite e ho visto qualche miglioramento.

Ma non sarà una gara scudetto, è ancora troppo presto».

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