Spalletti è giù: «Che peccato»

«Il rigore per loro? Mi sembra che non ci fosse»

da Verona

Segnare quattro gol in trasferta a non vincere. Sembra impossibile ma la Roma è riuscita in un’altra impresa in questo suo pazzo campionato. Ma il pirotecnico, folle 4-4 in casa del Chievo, che in tutto il campionato al Bentegodi aveva subito solo 13 gol, per i giallorossi suona quasi come una condanna, nel giorno il cui la Fiorentina ha provato a dare una mano alla banda Spalletti perdendo a Palermo. Ma con due partite ancora da disputare e due punti da recuperare l’impresa appare davvero ardua. anche perché il calendario parla viola, con la squadra di Prandelli attesa da due partite abbastanza agevoli contro una Reggina già salva e contro un Chievo che all’ultima giornata potrebbe essere già sicuro della qualificazione in coppa Uefa. Mentre la Roma, che non dovrebbe avere problemi domenica prossima all’Olimpico contro il Treviso, all’ultima giornata va a Milano a vedersela contro un Milan che - anche solo per onor di firma - se dovesse avere la Juventus ancora a portata sarebbe obbligato a vincere.
Insomma, quella di ieri per la Roma è stata un’occasione perduta. E Luciano Spalletti lo sa bene. «È un buon punto - sottolinea il tecnico di Certaldo - ma io ne avrei preferiti tre». Quei tre che avrebbero consentito l’aggancio della Fiorentina e quindi alla zona Champions. Qualcuno sciorina il calendario e Spalletti si rabbuia: «È inutile parlare di calendario e di quello che fanno gli altri se poi noi non si vince...», borbotta. La vittoria infatti in casa giallorossa manca dal 9 aprile (3-1 all’Olimpico al Lecce) e fuori da Roma dal 12 febbraio (2-0 a Siena). Eppure nelle ultime due trasferte la Roma ha segnato sette gol e guidato lungamente le partite. «Sì, ma il nostro rammarico è che poi abbiamo portato a casa solo due punti. Sia a Palermo, sia oggi abbiamo giocato un buon calcio. A volte concediamo troppo e gli altri sfruttano queste occasioni. Bisogna sistemare qualcosina. Abbiamo molti pregi ma probabilmente anche dei difetti; e quando troviamo delle squadre brave ad approfittarne, come questo Chievo, può finire così». Insomma, Spalletti è «un po’ arrabbiato, ma anche amareggiato. Amareggiato - spiega - perché la squadra oggi ha fatto bene, e probabilmente alla fine avrebbe meritato qualcosa di più. Mi dispiace proprio lasciare a Verona questi due punti». E poco importano i complimenti del tecnico del Chievo Pillon («la Roma è la squadra che attualmente gioca il miglior calcio d’Italia»): «Quattro gol e un rigore sbagliato: cosa posso chiedere di più? Il Chievo - aggiunge Spalletti - ci ha messo a volte in difficoltà più per meriti propri che per demeriti nostri. Certo abbiamo avuto delle leggerezze sulle quali bisogna riflettere». Il tecnico ha invece negato che la Roma si sia fatta recuperare dal Chievo perché ormai stanca. «Se la Roma fosse stanca - ha risposto - non avrebbe creato 6-7 occasioni gol come si è visto oggi sul campo».

Poi una frecciatina all’arbitro («il rigore del Chievo? Mi sembra che non ci fosse») e un sorriso a Francesco Totti («ci sono delle possibilità importanti che lui presto torni in campo. Noi ci speriamo»).
Ma Spalletti ci crede ancora alla possibilità di agguantare il quarto posto? «Credere alla Champions? Dobbiamo giocare fino alla fine e poi vedremo. Le nostre attenzioni devono essere queste».

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