Spalletti: «Il Siena ci dirà se siamo una squadra da Arsenal»

RomaFu lui sette giorni fa ad alzare l’asticella dell’obiettivo minimo giallorosso. Dopo il rovescio a Bergamo imputò all’ambiente romano - reo di aver parlato di secondo posto alla portata della Roma - di aver perso di vista la realtà. E mentre l’ambiente pensa già all’Arsenal, Luciano Spalletti cerca di far rientrare la polemica. «Quando parlo di ambiente mi riferisco al contesto in cui si lavora, agli addetti ai lavori: io, la società e i giornalisti - precisa il tecnico della Roma -. I tifosi sono un’altra cosa, lo dico da quattro anni, ma c’è chi ci marcia sopra e cerca di metterci contro la tifoseria. Cerco di semplificare: alla vigilia della partita di Bergamo, tutti parlavano di superare la Juventus, senza prendere atto delle qualità della squadra di Del Neri. È importante avere ambizioni e proiezioni di classifica, ma bisogna guardare al giornaliero. Non parlare di arrivare secondi e poi perdere di vista quello che si deve affrontare giornalmente. Una settimana fa era l’Atalanta, adesso è il Siena. Bisogna raggiungere una meta e poi mirare all’obiettivo successivo».
Come dire, l’Arsenal è alle porte ma è il calendario a dettare l’agenda. E i toscani di Giampaolo («un tecnico valido e molto preparato», lo elogia Spalletti) saranno il test per capire quanto lo scivolone con l’Atalanta sia stato un incidente di percorso o, parole dell’allenatore, «una sconfitta fisiologica». «Ora non c’è più margine per sbagliare, dobbiamo riprenderci quanto perso a Bergamo e voglio vedere una Roma concentrata contro una squadra che ha grande qualità e intensità come abbiamo constatato all’andata», suona la carica il tecnico della Roma. Che deve fare i conti con un’infermeria di nuovo affollata. Sette gli assenti, partendo dagli squalificati De Rossi e Perrotta fino ai lungodegenti Cassetti e Menez, passando per le «ricadute» muscolari di Tonetto e Aquilani o per il «ribelle» Panucci. Qualcuno sarà recuperato per martedì, non il difensore fuori dalla lista Champions. Ieri qualche tifoso gli ha chiesto di rimanere a Roma, la sua risposta è stata secca: «A fare cosa? A guardare?». Un altro segnale, se ancora ce ne fosse bisogno, che ormai il difensore è ai margini del gruppo.
Con il Siena, Spalletti potrebbe tornare all’antico, rispolverando il vecchio modulo 4-2-3-1 con Cicinho avanzato a centrocampo vista l’emergenza soprattutto in quel reparto. E oggi ci saranno anche Totti, Doni e Vucinic, una buona notizia anche in proiezione Arsenal. Il montenegrino dovrebbe partire in panchina per essere risparmiato il più possibile in vista della trasferta all’Emirates Stadium, il portiere ieri si è invece allenato dopo una settimana travagliata. Per quanto riguarda il numero dieci giallorosso, si era fermato giovedì per una botta alla caviglia sinistra, quella operata nel 2006 prima dello straordinario recupero per il Mondiale. Inevitabile il quesito di un cronista: «Molti allenatori potrebbero pensare di tenerlo a riposo per chiedergli il 300 per cento con l’Arsenal...». Il tecnico ribatte: «Il giocatore ha questa botticina rimediata in allenamento, ma si è allenato e sta bene, me lo ha detto lui.

Dentro le partite riesce a esprimere una forza, una completezza che lo fanno rimanere in condizione ottimale. Domani (oggi, ndr) ho intenzione di farlo giocare se non c’è una presa di posizione sua o qualcosa che possa disturbare l’immediato futuro».

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