Spalletti signorile: «Grazie a Montella»

Il 2006 della Roma si chiude con la vittoria sul Cagliari (2-0) che peò non permette di rosicchiar punti all’Inter, come a lungo era sembrato possibile. Alla fine i nerazzurri hanno vinto ed eguagliato il record di vittorie consecutive (11) che apparteneva proprio ai giallorossi di Spalletti. Che però non sembra dispiacersene più di tanto: «Un primato simile comporta un dispendio di energie senza eguali», spera il tecnico di Certaldo. Che pensa già al futuro, leggasi la prossima sfida (al San Filippo con un Messina che sembra in caduta libera) e soprattutto la rimonta difficile ma non impossibile sui morattiani. Magari con un Tavano in più e un Vincenzo Montella in meno. Quella dell’aeroplanino, ieri, è stata presumibilmente l’ultima partita in giallorosso. Lo aspettano al Fulham, anche se l’allenatore glissa: «Ancora non è deciso, ancora non si sa, vedremo...», ha dichiarato Spalletti. Che però ammette di dovergli «un grazie per quel che ha fatto Montella da quando è a Roma». Ma non solo: «Gli devo un grazie anche per quando stavamo a Empoli e con i suoi gol impedì la retrocessione». Parole d’elogio il trainer le ha avute ovviamente per la squadra, con la quale ha conquistato 86 punti nell’anno solare (gli stessi dell’Inter): «Ho un bel gruppo, inutile stare ad applaudire i singoli». Inevitabile, però, che il pensiero vada a Francesco Totti, che chiude il 2006 sul trono dei cannonieri e con un’ovazione degna dei re. Quando è uscito dal campo per lasciare il posto al «top gun» di Pomigliano d’Arco ha ricevuto due minuti di applausi, col pubblico in piedi a regalargli un «c’è solo un capitano» da brividi. Con lui al top della condizione la rimonta sembra essere più facile, anche se l’imperatore Adriano ha ricominciato a sorridere.
Peccato, verrebbe da dire, anche perché il pubblico dell’Olimpico ci aveva fatto la bocca, quando sul display dello stadio era comparso il risultato del primo tempo del derby nerazzurro. Con Spalletti che ha cercato di nascondere le attenzioni rivolte verso il tabellone: «È inevitabile guardarlo, anche se avremmo voluto non sapere gli altri risultati. Ma la curiosità c’è, inutile negarlo, e l’occhio inevitabilmente andava a guardare lassù». In realtà in tribuna stampa gli sguardi sono «caduti» anche su uno striscione apparso in curva Sud che recitava «Buon Natale Welby». Sì, a parte le banalità, forse Piergiorgio adesso sta meglio.
Ed ecco l’ultima istantanea dell’anno, che vogliamo regalare al pubblico che si assiepa alle pendici di Monte Mario per seguire la Roma.

Merita un applauso, perché nonostante il freddo e l’imminente vigilia, ha seguito la squadra con passione. La solita, consueta fotografia del dodicesimo uomo in campo. Che si è commosso, quando dall’altoparlante lo speaker ha annunciato in tribuna la presenza del presidente Franco Sensi. Auguri a tutti.

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