Nove milioni di vecchie lire: questa la cifra che, secondo quanto accertato dagli inquirenti, è costata la vita a Maria Teresa DellUnto, linfermiera del «Gemelli» sparita misteriosamente la mattina del 29 marzo 2001. Quei soldi gli erano stati chiesti da Angelo Stazi, un collega e amico di vecchia data con il quale, forse, era legata anche da un rapporto sentimentale. Luomo negli anni laveva completamente soggiogata in un rapporto fatto di richieste continue di denaro e prestiti. Quella mattina, però, Maria Teresa aveva deciso di dire basta. Ma la situazione è drammaticamente precipitate e Stazi, forse al culmine di una furibonda lite, ha ammazzato la donna.
Luomo è stato arrestato dagli agenti della sezione «Cold Case» della Squadra Mobile romana che da circa un anno avevano riaperto le indagini dopo larchiviazione del 2005. Su Stazi, 64 anni, oggi in pensione, già allepoca della scomparsa della donna si era concentrato il lavoro degli inquirenti che scandagliarono a lungo nella sua vita privata, in quel rapporto tutto speciale che aveva con la DellUnto. Per il Gip però gli elementi raccolti non erano sufficienti alla incriminazione e lindagine si arenò. Gli uomini della Cold Case, diretti da Vittorio Rizzi, sono ripartiti da lì, da quei preziosi tasselli di inchiesta. Hanno lavorato sulla personalità dellarrestato, grazie anche allaiuto di criminologi. Quella che è emersa è una personalità di un uomo che tende a manipolare le donne che frequenta con il solo scopo di ottenere denaro. Maria Teresa era arrivata a farsi garante per lui per un prestito di circa 18 milioni di vecchie lire, soldi che sarebbero stati utilizzi dalluomo per lavori di ristrutturazione della cucina. Gli inquirenti hanno accertato che dopo la scomparsa, Stazi aveva messo su una vera e propria messa in scena sullallontanamento della donna. Nelle settimane successive ha utilizzato il bancomat della donna, ha staccato assegni dal suo libretto ed ha fatto recapitare un telegramma alla famiglia in cui la donna affermava di stare bene e di essere lasciata in pace. Stazi, inoltre, qualche mese fa avrebbe regalato alla sua attuale compagna un orologio che i familiari di Maria Teresa hanno riconosciuto come di sua proprieta.
«È il quarto caso risolto da quando è stata creata questa sezione - ha affermato Rizzi - siamo orgogliosi perchè rappresenta una speranza per i tanti familiari che hanno perso i loro cari in circostanze misteriose».
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