Sparisce il rene della paziente Ai domiciliari il chirurgo

«Una vicenda tutta in divenire», l’ha definita il dirigente della Mobile di Pescara Nicola Zupo, che guida le indagini sulla morte di una donna di 74 anni dopo tre operazioni all’ospedale di Pescara. E senza dubbio sono ancora molte le cose da chiarire. Di certo per ora si sa che l’autopsia ha rivelato che le era stato, inspiegabilmente, asportato un rene. Di tutto ciò dovrà rispondere Marco Basile, il chirurgo di 50 anni che ha operato la donna, ora agli arresti con l’accusa di soppressione di atto pubblico, falso ideologico in atto pubblico e omicidio colposo. L’anziana era stata ricoverata all’ospedale, per un tumore all’intestino, dall’ottobre 2006 al 18 gennaio 2007, quando è deceduta, subendo tre operazioni. Zupo ha spiegato che il 23 ottobre 2006 era stata sottoposta al primo intervento per l’asportazione del carcinoma. Poi, il 27 novembre 2006, un secondo intervento, perché si era verificata un’infezione interna dopo il cedimento interno dei punti di sutura. Di questa operazione era sparito il verbale. Il documento è ricomparso nel registro solo più in là nel tempo, attraverso un fax inviato da Basile.

Il 6 dicembre ha avuto luogo il terzo intervento, per un ematoma retroperitoneale. Al gennaio 2007 è morta. Secondo gli investigatori il rene era stato danneggiato durante uno degli interventi e se ne è quindi resa necessaria l’asportazione.

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