Cronache

La spending review della memoria: quest'anno niente navi della legalità

Per la prima volta dal 2002, il 23 maggio gli studenti non arriveranno a Palermo coi traghetti per ricordare l'eccidio di Falcone. La crociera antimafia troppo costosa

La spending review della memoria: quest'anno niente navi della legalità

Va bene che sì, costava tanto. Va bene che sono trascorsi ormai 23 anni da quel maledetto 23 maggio del 1992, e che inevitabilmente il tempo fa scemare la tensione. Però il fatto che sia avvenuto proprio adesso, nel 2015, che l'Italia ha un capo dello Stato fratello di vittima di mafia, un premier Pd, partito che della legalità fa una bandiera, un sottosegretario all'Istruzione pure Pd palermitano che con il ricordo della strage di Capaci è cresciuto, fa un po' effetto. Eppure, così sarà. Perché per la prima volta dopo 13 anni le Navi della legalità che ogni anno alle 8 del mattino del 23 maggio, il giorno dell'uccisione di Giovanni Falcone, approdavano a Palermo, simbolico arrembaggio della legalità a una terra insanguinata dalla mafia, stavolta non ci saranno. L'iniziativa, che portava nel capoluogo siciliano migliaia e migliaia di studenti da tutta Italia (20mila lo scorso anno), era troppo costosa, quindi in sede di spending review è stata tagliata.

La notizia, un po' in sordina, è venuta fuori in questi giorni. Ed è strano il silenzio generalizzato, perché è una notizia che avrebbe suscitato clamore eccome in altri tempi, magari quelli della Gelmini ministro dell'Istruzione di Berlusconi. Quei traghetti con le gigantografie di Giovanni Falcone e Borsellino che ogni anno arrivavano al porto di Palermo alle 8 del 23 maggio, portando i ragazzi delle scuole di tutta Italia, erano ormai un punto fermo delle manifestazioni del ricordo. Non a caso coi ragazzi di solito viaggiava, da magistrato prima e poi da presidente del Senato, Piero Grasso. Non a caso l'anno scorso alla partenza a Civitavecchia era andato l'allora capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Per quello che resterà agli annali come l'ultimo saluto, pure all'iniziativa.

A Palermo dunque, quest'anno, arriveranno solo piccole delegazioni dal resto d'Italia, i vincitori del concorso portato avanti dal 2002 dal ministero dell'Istruzione insieme con la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone. Dal ministero - scrive Repubblica Palermo - fanno sapere che gli studenti ci saranno lo stesso, ma saranno quelli delle scuole siciliane. E anche qui è tutta da vedere, considerato che la Sicilia da settimane è spezzata in due dopo la frana del viadotto Imera sulla Palermo-Catania.

Addio alle Navi della legalità, si passerà adesso alle «piazze della legalità», le piazze di cinque città scelte dal ministero (quest'anno sono Milano, Firenze, Reggio Emilia, Napoli e Vibo Valentia) dove gli studenti daranno vita a iniziative antimafia e che saranno collegate tra loro, con il contributo della Rai.

Niente Navi della legalità, quest'anno a Palermo. E niente momento di riflessione all'aula bunker dell'Ucciardone di Palermo, evento con la partecipazione di tutti gli studenti d'Italia che andava avanti dal 1993. Proprio la mattina del 23 maggio, infatti, ci sarà la cerimonia di traslazione della salma di Giovanni Falcone dal cimitero di Sant'Orsola, dove sinora è stato sepolto insieme alla moglie Francesca Morvillo, morta con lui nell'eccidio di Capaci, alla chiesa di San Domenico, il pantheon del capoluogo siciliano.

La stessa chiesa che in quel '92 di sangue vide l'accorato invito al perdono della giovanissima vedova di uno degli agenti, Rosaria Schifani, diventato uno dei momenti simbolo di quel terribile eccidio.

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