Milano - Il 16 agosto erano insieme a Pechino, a conquistare il bronzo per l’Italia nel fioretto a squadre. Un mese e mezzo dopo, Margherita Granbassi e Valentina Vezzali si ritrovano nuovamente accomunate sui giornali: succede che nel giro di pochi giorni entrambe si vedano negare dai loro comandanti il permesso di andare in televisione. Ma mentre la carabiniera Granbassi si è ribellata all’Arma ed è andata in onda lo stesso ad Annozero, la poliziotta Vezzali batte i tacchi e obbedisce. Domani sera, al nuovo show di Italia 1 Saturday night, dovranno fare a meno di lei.
Questione di diversità di carattere, di convinzioni, di aspirazioni. Forse va anche tenuto presente che mentre alla Vezzali veniva offerto un invito per una sola serata (quella che nel gergo tv si chiama una «ospitata») la Granbassi ha vissuto la proposta di Santoro come una opportunità irripetibile. Così ha disubbidito. E, secondo notizie non ufficiali, il comando della Regione Lazio dei carabinieri ha già avviato l’iter procedurale che porterà il ministero della Difesa a ridurre la Granbassi allo stato civile. Il tutto, tra ripensamenti, polemiche e ironie.
Tutt’altra musica in casa polizia per il «caso Vezzali». Che viene a galla quando Giorgio Vignali, curatore del programma di Italia 1, rende noto di avere ricevuto una telefonata di Stefano Pantano, responsabile del settore scherma delle Fiamme oro, il gruppo sportivo della polizia. Pantano (anche lui ex campione del mondo e ora anche lui opinionista tv) comunica che i vertici della polizia hanno dichiarato inopportuna la presenza dell’olimpionica al Saturday night. Nessuna spiegazione dei motivi. Oltretutto si tratta di un programma di puro intrattenimento esattamente come la Talpa dove un altro poliziotto, il pugile olimpionico Clemente Russo, è stato autorizzato a partecipare.
«Lo stop è la prova dei danni che provoca una politica che vuole imporre il suo potere a ogni settore della società», polemizza Silvana Mura, deputata dell’Italia dei valori. Ma a sgonfiare il caso provvede in tempo reale la protagonista stessa: da Parigi Valentina Vezzali fa sapere che non le passa neanche per l’anticamera del cervello di impuntarsi. «D’altronde - dice - è la prima volta che non vengo autorizzata a partecipare a una trasmissione televisiva. Il motivo preciso non lo conosco. Si tratta di una trasmissione nuova a carattere comico e probabilmente la polizia non ha ritenuto opportuna la mia partecipazione». Si guarda bene dall’accettare legami o paralleli con il caso della sua compagna di medaglia: «Io gareggio per la polizia, c’è un regolamento e va rispettato. Delusa? No. Perché la polizia non mi ha mai negato nulla».
E se le chiedono cosa pensa della scelta della Granbassi di andare allo scontro con i suoi capi, Valentina non si sbilancia troppo a difenderla:
«Credo che ognuno nella vita debba fare quello che ritiene più opportuno. Ognuno va per la propria strada. Io certamente ho altri obiettivi: per quanto mi riguarda fare l’atleta a tempo pieno è la cosa più importante».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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