«Spero che li prendano tutti subito»

È un racconto ancora troppo frammentario quello fornito agli inquirenti dalla giovane romana di 25 anni stuprata nella notte di Capodanno nel corso del mega-veglione alla nuova Fiera. Gli uomini della squadra mobile, guidati da Vittorio Rizzi, sperano di poter ricostruire in modo chiaro la dinamica di quanto è avvenuto. Un lavoro complesso, reso difficile dallo stato di choc in cui ancora versa la giovane che è ancora ricoverata al San Camillo, dove i medici le hanno effettuato un tampone di drenaggio per gli ematomi provocati dalla violenza.
Gli inquirenti, al momento, non confermano il numero degli aggressori, nè il fatto che siano italiani, ma si limitano a dire che la vittima non è stata costretta ad assumere droga. Bisognerà aspettare che la ragazza sia in condizioni di poter aiutare gli inquirenti, ricordando precisamente quanto accaduto e quanto subito quella notte. Ieri la giovane ha voluto incontrare una sua amica, con la quale si è intrattenuta per alcune ore. Al San Camillo, dove è costantemente seguita da un’equipe di psicologi, ci sono i suoi genitori. Ieri ha ricevuto anche la visita del vicesindaco Mauro Cutrufo, con il quale si è confidata: «Spero che i miei violentatori vengano presi», ha detto. La giovane, ha raccontato poi il vicesindaco, «spera che alla Fiera di Roma, quella sera, fossero in azione delle telecamere». «Lo ha chiesto anche a me - riferisce Cutrufo - e io le ho risposto che gli inquirenti stanno seguendo tutte le piste e che non si lascerà nulla di intentato». Cutrufo dice di aver trovato «la giovane molto provata». «Aveva gli occhi gonfi - aggiunge - non so se per il troppo piangere o per le ecchimosi, ma sta cercando di reagire». A lei, «minuta, castana, una ragazza normalissima», il vicesindaco ha donato un mazzo di fiori, «soprattutto rose bianche che lei ha gradito», e le ha portato i saluti del sindaco Gianni Alemanno. Poi, «spontaneamente - aggiunge Cutrufo - la giovane mi ha detto che i giornali hanno scritto molte inesattezze su di lei. Innanzitutto, ha tenuto a precisare che non ha mai fatto uso di sostanze stupefacenti. Ha ringraziato i medici e gli infermieri per come è stata assistita. E infine che alla festa era andata solo insieme a due sue amiche». «Prima che me ne andassi mi ha fatto un sorriso - conclude Cutrufo - e io gliel’ho fatto notare. Me ne ha fatto un altro».
Sul fronte delle reazioni politiche c’è da registrare che il sindaco ha detto ieri di condividere «la proposta del presidente Pomarici di convocare un consiglio comunale straordinario sulle cause della violenza contro le donne al fine di creare una strategia condivisa, anche mediante l’approvazione di una mozione in cui convergano tutti i capigruppo, per sostenere con maggior forza ogni forma di contrasto a questa gravissima offesa alla dignità della donna e della persona umana».

«Confermo che il Comune di Roma - ha aggiunto Alemanno - come testimoniato anche dalla visita in ospedale dal vicesindaco Cutrufo, sarà vicino alla ragazza attraverso la costituzione di parte civile e in tutte le possibili forme di assistenza e di tutela. Non ci rassegniamo a questa piaga e faremo tutto quanto è in nostro potere affinchè le donne non debbano più aver paura».

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