Fazio, il tele-slurp Fenomenologia del "volemosebene"

Ascolti: alti (insomma...). Stima: bassa. Cifra: la mediocrità Ecco il peggio del "bravo presentatore". Dalle cravatte ai miti

Fazio, il tele-slurp Fenomenologia del "volemosebene"

Come il Mike Bongiorno di cui è stato amico, è erede e fu fraterno testimonial alle esequie, anche Fabio Fazio - splendido medio-man di grande successo, «mediocre intelligenza» e «nessun talento» - alla fine si è guadagnato una analisi de-strutturalista che lo consegna alla bibliografia della storia della televisione. L'ha scritta Claudio Chianura, s'intitola Fenomenologia di Fabio Fazio (Haze) e, sfogliandola, si scopre che:

CHE MARKETTA CHE FA Secondo gli esperti un'ospitata da Fazio frutta 20mila copie di libri venduti.

TRATTI DISTINTIVI: Peletti prepuberali. Sorrisino taccagno. Cravatta spilorcia. Tiepida felicità. Testi e autori di riferimento: Ufo Robot, Superflash, tutto Picasso.

DEFINIZIONI/1 «Il cantore del “volemosebenismo”, il maestro del “paraculismo d'essai”, il campione dell'“arborismo iper-familiare”, il Paolo Limiti di sinistra... Un personaggio che come nessuno ha saputo tramutare la “pavidità in cifra stilistica”» (Andrea Scanzi, MicroMega, 2009).

DEFINIZIONI/2 «Lui è quell'italiano migliore, quello che si fa cittadino consapevole, ceto medio con le riflessioni, borghese dai principi solidi e ancor più saldi convincimenti, insomma: uno che si para sempre il culo» (Pietrangelo Buttafuoco, il Foglio, 2010).

DOMANDE «Le domande scomode sono un mito. Che bisogno c'è di essere cattivi?» (Fabio Fazio).

GUADAGNI Argomento sul quale Fabio Fazio preferisce glissare. Le domande scomode del resto sono un mito: che bisogno c'è di essere cattivi? (comunque percepisce due milioni di euro l'anno, ndr).

INSULTI «È uno scendiletto del potere» (Alessandro Di Battista, Movimento 5 Stelle).

COSE DA EVITARE Ad esempio: insinuare dubbi, mettere alle strette il potente di turno, interrompere l'ospite.

LECCA-LECCA «Il puffo para-guru di Raitre potrà di nuovo intascare due milioni l'anno per continuare il suo tele-slurp» (Dagospia).

FILOSOFIA Fabio Fazio, il migliore dei presentatori possibili, è molto spinoziano.

REGOLE La prima: quando il discorso si fa troppo serio, fare una battuta. La seconda: ogni ospite «alto» dev'essere preceduto e seguito da due «bassi». Esempi: Malika Ayane (basso), Pupi Avati (alto), Marco Alemanno (basso). Oppure: Giovanni Floris (basso), Roberto Gifuni (alto), i Perturbazione (basso). E anche: Gianrico Carofiglio (basso), Andrea Bocelli (alto), Fabio Volo (basso). Nanni Moretti volle sapere - prima - se fosse «alto» o «basso». A Paolo Conte dissero che era «alto», ma poi lo misero tra i «bassi». Roberto Calasso lo misero fra gli «alti» ma solo perché all'ultimo momento nella scaletta saltò un «basso» (ma Calasso non lo seppe mai). Michael Bublé, convintissimo di andare tra i «bassi», si ritrovò tra gli «alti» (ma essendo straniero non se ne accorse). Riccardo Muti per non sbagliare lo misero da solo.

MEMORIA Fazio non ne ha. Nel 2001 Adriano Celentano lo definì «Un ipocrita dai modi gentilini e perbenini esperto in lavaggi del cervello». Nel 2006 Fazio gli dedicò una puntata monografica.

SCUSE Chiederle anche quando non è necessario.

DOMANDE IDIOTE Una specialità. Ad esempio, al pianista Maurizio Pollini: «Maestro, ma è un po' vero che la musica classica mette soggezione? Ci vogliono strumenti per comprenderla...». Il video dell'intervista, su un sito francese, è ancora oggi titolato: «Maurizio Pollini répond aux questions idiotes du présentateur italien»).

ANSIA Fabio Fazio è particolarmente sensibile. Smise di scrivere sul Messaggero perché non riusciva a dire male dei programmi che non gli piacevano. Sta male se i giornali lo attaccano, o qualcuno lo critica. Quando sui giornali girò la notizia (poi rivelatasi falsa) che la sua villa di Celle era abusiva gli venne la pitiriasi. Una volta, al cinema, dietro di lui due persone lo riconobbero. Uno disse: «Guarda, c'è Fazio!». E l'altro: «Chi se ne frega». Lui stette male tutta sera.

FRASI FATTE Quelle ironiche sono fra le sue preferite. Ad esempio, le tre più frequenti sono: «La domanda sorge spontanea». «A mio modesto avviso...». «Per la gioia di grandi e piccini». Nessuna fa più ridere.

OSPITI PREFERITI Quelli che rientrano nella categoria kidult, ragazzoni mai cresciuti che fanno dell'eterna adolescenza, sul crinale fra ingenuità ed ebetudine, il proprio affermato tratto distintivo. Esempi: Lapo Elkann, Muccino (tutti e due). Jovanotti, Fabio Volo soprattutto.

BEGHE LIGURI «Noi siamo diventati di sinistra perché avevamo professori di destra. Fazio è diventato di sinistra perché aveva professori di sinistra» (Antonio Ricci).

RELIGIONE Tradizionalista catodico (ma anche maschilista metodico: la proporzione fra ospiti maschi e femmine è circa 9 a 1).

MITI Mitico, a Che tempo che fa, Nanni Moretti in stato di grazia che di fronte all'ennesima

servile liturgia televisiva di Fazio ne crocifisse la subdola mielosa ipocrisia con un solenne «Lo dici a tutti quelli che vengono da te, che sono il tuo mito! Lo dici sei volte la settimana!». Un mito. Oltre che un fenomeno.

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