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Virus venuto dalla Cina e vaccini: 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra più attuale che mai

1975: occhi bianchi sul pianeta Terra un un film distopico che racconta di un futuro prossimo molto simile a quello che il mondo sta vivendo ora

Virus venuto dalla Cina e vaccini: 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra più attuale che mai

1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra - che andrà in onda questa sera alle 00.46 sul canale Iris - è una pellicola del 1971, che ha saputo trattare con grande anticipo il tema delle epidemie, in una storia distopica e horror che pone al centro del racconto la sopravvivenza.

Tratto dal romanzo Io sono leggenda di Richard Matheson, 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra ha avuto poi un remake negli anni duemila, per la precisione nel 2007, dove il ruolo del protagonista era stato affidato a Will Smith.

1975: occhi bianchi sul pianeta terra, la trama

Il film diretto da Boris Sagal si apre in una Los Angeles post-apocalittica in cui l'ex medico Robert Neville (il divo di Hollywood Charlton Heston) è l'unico sopravvissuto a un olocausto batteriologico che ha avuto il suo inizio in Cina. Costretto ad affrontare l'esistenza da solo, Robert passa le sue giornate cercando di accumulare beni di prima necessità per la sua sopravvivenza e tenere attiva la sua mente per non correre il rischio di impazzire. Tuttavia il momento più difficile, per l'ex dottore, è rappresentato dalle notti nella città californiana.

Infatti, quando cala il sole le strade si riempiono di membri della cosiddetta Famiglia. È con questo termine che il protagonista indica le creature albine e fotosensibili che escono dai loro covi dopo il crepuscolo, guidati da un leader (Anthony Zerbe) che ha lo scopo di distruggere ciò che resta della vita prima della pandemia. I membri della setta sono creature avvelenate dai batteri che hanno quasi distrutto l'umanità: sono perciò mostri creati da una sorta di mutazione genetica. Mentre Robert cerca di far luce sulla Famiglia, cercando anche di creare un vaccino sperimentale che possa debellare il virus dilagante, nella sua vita entra la bella Lisa (Rosalin Cash). Insieme i due tenteranno di frenare l'epidemia e ristabilire l'ordine nel mondo.

Virus, pandemia e morte: la terribile attualità del film

1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra è un remake di un film degli anni '60, dal titolo The last man on earth: ma è stato il film con Charlton Eston a diventare un cult. Come racconta il sito dell'Internet Movie Data Base, l'impatto culturale della pellicola è dimostrabile dal fatto che alcuni oggetti di scena sono stati usati per la scenografia di Friends, una delle serie più famose degli ultimi decenni. Infatti la fontana che si vede nella sigla d'apertura della serie TV è la stessa che appare in una delle scene cardine di 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra.

Ad oggi, tuttavia, la popolarità della film è dovuta anche alla capacità di rappresentare una previsione del presente. Come è facilmente intuibile già dalla trama, 1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra è un film che colpisce per l'immensa attualità con cui si affaccia sul momento storico che tutto il mondo, Italia compresa, sta attualmente vivendo. Pur essendo stato distribuito nelle sale cinematografiche nell'ormai lontano 1971, il film di Boris Sagal sembra descrivere un futuro post-apocalittico non così lontano. La Los Angeles disabitata che riempie le inquadrature non sembra poi così diversa dalle molte città italiane che, in giorni di lockdown e zone rosse, sono così vuote da sembrare spettrali. Città di solito piene di vita, di turisti e di chiacchiericcio sono diventate il fantasma di se stesse: basta guardare una qualsiasi immagine di una qualsiasi metropoli italiana per avvertire un senso di profonda solitudine, che ben si sposa con quella messa in scena da Charlton Eston nei panni di Robert Neville.

In 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra la piaga che ha portato quasi alla fine del mondo nasce come conseguenza di un attacco batteriologico in una guerra tra Cina e Russia. Inoltre una delle sottotrame principali della pellicola ruota proprio intorno l'importanza di un vaccino sperimentale, un siero che può fermare l'avanzata di una malattia e dare all'umanità sopravvissuta la possibilità di sperare in un ritorno alla normalità.

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