Niente pelle verde, o naso a punta da tipica Strega Cattiva dell'Ovest: l'ucraina Milena Markovna - detta Mila - Kunis, emergente di Hollywood che spicca nel fantasy Il grande e potente Oz (dal 7 marzo) di Sam Raimi, regista di pietre miliari dell'horror (La casa), ma anche della trilogia di Spider-Man, è esotica e sexy. La sua strega Theodora, nel prequel de Il mago di Oz targato Disney, ingentilisce l'atmosfera dark d'un kolossal atteso e discusso, proprio come il film omonimo di Victor Fleming (con Judy Garland), nel 1939 al centro di elucubrazioni politiche. «Oz» starebbe per «Ounce of Gold», oncia d'oro, e ci vorrebbe un taumaturgo per migliorare le cose tra il Palazzo del Mago (la Casa Bianca) e la Città di Smeraldo (Washington). Da quando Mila ha soffiato Ashton Kutcher a Demi Moore, la 29enne di Chernivtski mira a sistemarsi con lui. Fin qui, ha girato un film l'anno: Il cigno nero (2010), Amici di letto (2011), Ted (2012), ma lei spera d'avere «casa, figli e lavoro nello stesso posto», perché «il mestiere d'attrice non dura per sempre».
Nata e cresciuta nell'ex-URSS, conosceva il romanzo novecentesco per ragazzi di L. Frank Baum, Il mago di Oz, base del film di Raimi?
«Lo leggeva mio fratello, in russo. Così ho sempre creduto fosse un libro russo. Finché la mia famiglia non s'è trasferita a Los Angeles. Aspetta un po', mi sono detta, ma questo è un libro americano? È stato il primo, grande libro in inglese che ho letto. I miei insistevano perché imparassi bene l'inglese. Alle elementari, lo parlavo appena».
Che cosa l'ha spinta ad accettare la parte di Theodora?
«Primo: Sam Raimi. Secondo: la sceneggiatura. Quando l'ho letta, mi sono intimidita. Non pensavo di farcela. Poi è arrivato Sam. Appuntamento a Detroit, per discutere del film, e dovevano essere 30 minuti Sono diventate 4 ore. Abbiamo ributtato giù il mio personaggio e il bello è che Sam spiegava realisticamente ogni magia. Così m'ha convinta».
Nel film le streghe sono tre: la cattiva Evanora, Rachel Weisz; la buona Glenda,Michelle Williams e lei,l'ingenua Theodora. Ci parla del suo personaggio?
«Theodora è un essere dolce e naïf, che crede nelle persone e usa il suo potere a fin di bene. Tutte le ragazze possono identificarsi in lei, quando disperatamente cerca di migliorare gli altri e il mondo circostante. Sempre in lotta con la sorella più grande Evanora, che ha un lato oscuro molto ambiguo,nel quale vuole trascinarla, Theodora avvista per prima il Mago di Oz e gli dà fiducia».
Nel libro di Baum, la sua strega ha connotati repellenti, invece qui sfoggia un look attraente. Che ruolo svolgono i costumi nella riuscita del personaggio?
«Decisivo: a ogni cambio abito, cambio atteggiamento. Il costumista Gary Jones ha fatto miracoli. M'ha voluto tenera, vestita da cavallerizza, col cappellone di velluto rosso e i pantaloni di pelle negli stivali. Noi streghe indossiamo un gioiello, il nostro potere. Io ho un anello speciale, Evanora un collier».
Con Evanora, Theodora litiga, come capita tra sorelle. Che cosa vi divide?
«Nella prima metà del film, litighiamo sempre. Evanora ha un lato malvagio,che non accetto. E mi rimprovera d'essere troppo ingenua. Ma col premio Oscar Rachel Weisz vicino a me,in abiti stupendi, non credevo ai miei occhi».
Com'è stato lavorare con Sam Raimi?
«Mai lavorato con maggior passione: crede negli attori e nel progetto, praticamente non ha ego! Attento ai dettagli, vuole che si ripassi mentalmente ogni particolare,prima di girare. E ricorda ai suoi attori di gustare ciò che stanno facendo».
Progetti futuri?
«Diventare produttrice. Non si può girare un film l'anno. Prima o poi, vuoi tornare a casa tua. E restarci».
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