"Romeo&Juliet", un classico ma senza orpelli

Va proprio di moda l'amore, se il capolavoro di Shakespeare, Romeo e Giulietta viene contemporaneamente proposto a teatro e al cinema

"Romeo&Juliet", un classico ma senza orpelli

Va proprio di moda l'amore, se il capolavoro di Shakespeare, Romeo e Giulietta viene contemporaneamente proposto a teatro e al cinema. Così al quarto giorno di festival, ieri fuori concorso ha sorpreso l'ennesima versione del grande classico, Romeo&Juliet, adattato per lo schermo da Julian Fellowes (Downton Abbey), che si prende molte libertà rispetto all'originale. Diretto dal calabrese Carlo Carlei, che nel cast include giovani speranze (Douglas Booth, Romeo e Hailee Steinfeld, Giulietta) e vecchi talenti come Paul Giamatti e Laura Morante, il film parla di passione, tra romanzo e tragedia. Girato a Verona e a Mantova sotto bandiera inglese, Romeo&Juliet è stato criticato, negli Usa, per le alterazioni, rispetto al testo. «Per vederne una resa conforme, dovresti avere una scuola scespiriana permanente, che magari insegni a parlare con la lingua contro le guance. Eppure, ho avuto un'educazione costosa: ho studiato a Cambridge», scherza Mister Fellowes. Filologico o meno, il film si fa vedere per la bella presenza dei protagonisti: Douglas Booth, Romeo 19enne quando girò il film, incanta il pubblico femminile, mentre Giulietta, 15enne all'epoca delle riprese, incarna le aspettative della giovinezza.

«Lo spostamento dell'azione dal Medioevo al Rinascimento, ha aggiunto valore romantico al film, riempiendo gli occhi degli spettatori con la ricchezza e la varietà cromatica degli affreschi realizzati in quel secolo straordinario», ha spiegato Carlei, tentando l'operazione-Zeffirelli: restituire ai giovani un classico senza orpelli.

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