Addio Moustaki «lo straniero» pieno di poesia nell'anima

Addio Moustaki «lo straniero» pieno di poesia nell'anima

Ha scritto oltre 300 canzoni per i più grandi interpreti francesi, da Edith Piaf a Yves Montand a Dalida, ma in Italia è noto soprattutto per la versione italiana della sua Le métèque, intitolata Lo straniero (traduzione di Bruno Lauzi) una splendida poesia in musica. Georges Moustaki, autore, cantautore, poeta, pittore se n'è andato a Nizza a 79 anni, ucciso dai problemi respiratori di cui soffriva da tempo. Tenne il suo ultimo concerto a Barcellona nel 2009, interrompendo lo spettacolo per i problemi ai bronchi che poi lo hanno portato alla morte. Nato in Egitto da genitori italo-greci (il suo vero nome era Giuseppe Mustacchi) prese il nome d'arte George in onore di Brassens, che conobbe all'inizio degli anni '50 quando si trasferì a Parigi. Tra i suoi brani più famosi Milord, scritta nel 1958 per Edith Piaf (allora sua amante), Ma solitude, Ma liberté, Sarah per Serge Reggiani. In televisione ha interpretato l'abate Faria nella versione de Il conte di Montecristo. Ma la morte di Moustaki ha fatto montare anche una grossa polemica sul web. Il presidente della Universal Pascal Negre ha scritto su Twitter: «Moustaki, artista e poeta, è una delle ultime leggende che scompare. I suoi più grandi successi sono su Universal».

Questo tweet «pubblicitario» ha scatenato l'indignazione dei fan che ricordano la raffinatezza e la coerenza dell'artista, sottolineata da Juliette Greco che loha salutato dicendo: «Come tutti i poeti era un uomo diverso. Elegante, dall'infinita dolcezza e talento».AL

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