Cultura e Spettacoli

Fantasmi, rune, misteri: quanta voglia di paura

Partito su La5 il serial horror spagnolo che fa impazzire l’Europa. "El internado, la laguna negra" è una fiction cruda e appassionante

Una scena di "El internado, la laguna negra", in onda tutti i giovedì su La5
Una scena di "El internado, la laguna negra", in onda tutti i giovedì su La5

«Che cos'è un fantasma? Un evento tragico condannato a ripetersi ancora e ancora». Questa battuta, pronunciata da uno dei protagonisti del film La spina del diavolo, (2001) di Guillermo del Toro, riassume l'essenza dell'horror targato Spagna, genere che gode di un crescente successo sugli schermi di tutto il mondo.
Dopo il primato statunitense degli anni Settanta e Ottanta, e quello giapponese del decennio successivo, è la penisola iberica a emergere come leader del cinema «da paura», a cui, accanto agli habitué come Jess Franco e Armando de Ossorio, indulgono anche registi classici come Almodòvar, nell'ultimo La pelle che abito, e Juan Fresnadillo, con il recentissimo - e un po' deludente - Intruders. La cifra del ghost-thriller spagnolo è soprattutto psicologica, con fondamenta storiche, spesso radicate nel trauma della Guerra civile che riemerge in molte pellicole, come in quelle realizzate da Guillermo del Toro, regista anche dei due Hellboy, di La spina del diavolo e del troppo ambizioso Il labirinto del fauno. Accanto a questi film d'autore spiccano titoli meno pretenziosi, e anche più riusciti, come la serie dei tre Rec, o gli apprezzati The Orphanage e Con gli occhi dell'assassino, che hanno riscosso un meritato successo ben oltre i confini nazionali, consolidando la fama dell'horror iberico, che, senza effetti splatter, suscita la tensione del pubblico.
Quasi tutti questi elementi si fondono e riemergono in una serie tv che, dopo aver conseguito un grande successo in patria, approda in chiaro sui canali italiani, su La5, ogni giovedì alle 21.15: stiamo parlando di El Internado, la Laguna Negra, che con i suoi 71 episodi distribuiti lungo sette stagioni, ha stregato tutta la Spagna, raggiungendo invidiabili record di audience e facendo incetta dei premi televisivi più prestigiosi. El Internado, che è una delle produzioni più costose mai realizzate in Spagna, è stata mandata in onda con successo anche in Francia, Ungheria, Russia, Polonia e in Centro e Latinoamerica, dove ha regolarmente suscitato interesse e registrato record di audience, che si è ripetuto con i due libri e il videogioco tratti dalla serie.
Il titolo fa riferimento a un college esclusivo e prestigioso, chiamato appunto la Laguna Negra, situato in mezzo a un fitto bosco, dove si svolgono le vicende di un ragazzo e della sua sorellina, diventati orfani di madre, e quindi costretti a trasferirsi nel collegio. I protagonisti della serie sono Héctor de la Vega (Luis Merlo), il preside della scuola; Marcos (Martín Rivas) e Paula Novoa Pazos (Carlota García), gli orfani affidati al preside; gli studenti, Iván (Yon Gónzález); Carol (Ana de Armas); Vicky (Elena Furiase); Roque (Daniel Retuerta) e Julia (Blanca Suárez). Appena giunti alla Hogwarts iberica, gli ospiti cominciano ad avere visioni di fantasmi, come in The Orphanage, e scoprono i misteri di un oscuro passato, come in American Horror Story, che diventano sempre più concreti quando si addentrano in cunicoli e segrete che sembrano aprire gli universi paralleli cari ai fan di Lost. La tensione viene costruita, scena dopo scena, attraverso l'esplorazione di un ambiente sconosciuto e minaccioso, che scorre parallelo a quello routinario della scuola quotidiana, dove invece si intrecciano liason amorose con l'inevitabile contorno di tradimenti e delitti passionali. Aggiungiamo esseri soprannaturali, uomini deformi, animali mutanti, cadaveri e misteriosi agenti infiltrati, che seguono piste segnate da rune arcane e indecifrabili tatuaggi; agitiamo tutti questi ingredienti e avremo un'idea piuttosto completa di quello che succede all'interno del collegio Laguna negra, fondato, per di più, sulle rovine di un orfanotrofio fondato da un ex-nazista.

A questo punto, gli ingredienti per un successo annunciato, ci sono davvero tutti: mancano solo gli zombie, ma non è detto che, nel corso delle sette serie, non facciano capolino anche loro.

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