Aldo Baglio da premiare in un ruolo "diverso"

È apprezzabile il tentativo, evidente, di Aldo Baglio di liberarsi del ruolo comico, quasi stereotipato, che lo ha lanciato

Aldo Baglio da premiare in un ruolo "diverso"

È apprezzabile il tentativo, evidente, di Aldo Baglio di liberarsi del ruolo comico, quasi stereotipato, che lo ha lanciato all'interno del trio in compagnia di Giovanni e Giacomo. Non è un voler rinnegare le proprie radici artistiche, ma una sfida, prima di tutto a sé stesso, per (di)mostrare che sotto le sue famose espressioni facciali, c'è molto di più. Va subito detto che in questo film Baglio non sempre convince, e che ogni tanto si lascia andare a qualche «amarcord» legato alla sua maschera comica, deviando dalla volontà di cui sopra. Ma sicuramente l'operazione si chiude con un bilancio positivo e che merita un'attenta riflessione in vista di eventuali progetti futuri. Per dire, rispetto a tanti youtuber che si sono improvvisati attori, Baglio meriterebbe l'Oscar.

Qui interpreta Salvo, proprietario di una pizzeria a Milano e sommerso dai debiti. All'insaputa della moglie che lavora alla cassa, del figlio che lo aiuta al forno e della figlia che studia in Olanda. Muore suo padre che non vedeva da una vita e, sperando in un lascito che possa risolvergli i problemi economici, ritorna a casa, in Sicilia. In effetti, il papà ha lasciato a lui e a suo fratello Lillo la casa, ma di venderla Lillo non ne vuole sapere. Anche perché i due non si parlano per via di promesse non mantenute in gioventù. Salvo viene raggiunto, a sua insaputa, dal resto della famiglia e sarà l'occasione per mettere ordine nella vita di ognuno e risolvere le questioni in sospeso.

Una lettera d'amore nei confronti della Sicilia che però a volte sbraca a causa di una sceneggiatura improbabile in alcuni sviluppi. Funzionano invece bene i protagonisti (molto brava Lucia Ocone nei panni della moglie di Salvo) e la loro naturalezza aiuta a dimenticare il poco realismo di certi sbocchi di trama.

Discorso a parte merita la scena iniziale, nella quale Salvo regala a un banchiere un orologio che non potrebbe permettersi, per ingraziarselo. Il gesto, però, gli si ritorce contro, con grande amarezza, facendoci intravvedere scampoli della vecchia commedia all'italiana.

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