Anche nella classica piacciono «bravi&belli»

«Largo ai giovani, purché siano belli». Sembra un grido di battaglia dei tempi moderni, anche nel campo della musica classica, dove fino a qualche decennio fa se il violoncellista solista impegnato sulla scena non era anziano e canuto o la clavicembalista non aveva occhiali spessi come fondi di bottiglia beh, allora l'impressione di aver di fronte dei grandi Maestri non sorgeva neppure. Oggi, nella civiltà dell'immagine, i «bravi & belli» abbondano, dalle nuove leve agli artisti affermati. Qualche esempio, a parte il sempre citato violinista David Garrett - definito «avvenente come Brad Pitt» è presto fatto. Si faccia, un salto a Roma sabato (e l'1 e 2 febbraio): all'Auditorium Parco della Musica è in programma Anna Tifu alle prese con Shostakovic diretto da Yuri Temirkanov. Valore super-certificato a parte, lei come appare al pubblico e nelle foto di mezzo mondo: biondissima, occhi chiari, volto da modella, servizi fotografici fashion. Non solo donne però. Nella galleria possono stare anche le bacchette protagoniste sul podio. C'è da giurarci, per dirne una, alle ragazze sicuramente piace, anche per il suo aspetto, il direttore d'orchestra israeliano David Greilsammer il quale, transitato recentemente da Milano, prossimamente sarà nella vicina Svizzera.

Dulcis in fundo - ma l'elenco potrebbe tranquillamente continuare - un trio che fa sognare: il mezzosoprano lettone Elina Garanca, la trombettista britannica Alison Balson e l'arpista italiana Floraleda Sacchi, che il 19 febbraio si esibirà tra le stelle del Planetario di Milano.

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