San Pietroburgo Il direttore d'orchestra Valery Gergiev ha voluto solo superstar per la serata di gala che ieri ha inaugurato il Marinskij II. C'erano i divi che mancarono al lancio del Bolshoi, nel 2011. In testa, il tenorissimo Placido Domingo. Che Gergiev ha invitato «non perché è il cantante-leggenda, la ragione è che nel febbraio 1992, a tre mesi dal collasso sovietico, lui venne al Marinskij con Otello, subito ripose fiducia in noi», ci ha spiegato. E ancora, c'era la divina Anna Netrebko: il soprano del momento, esplosa proprio a San Pietroburgo dove ha posto una delle sue residenze, a 50 metri dal teatro. Quindi, Ildar Abdrazakov, Olga Borodina, Leonidas Kavakos, René Pape. Ballerini. E uno sciame di bambini che hanno poi cantato l'Ave Maria di Bach-Gounod fra i palchetti del Marinskij I ricostruito in miniatura e collocato come fondale. Il programmone ha seguito un format russo: per tempi (generosi) e contenuti. Dunque Cajkovskij, Prokofiev, Mussorgsky a volontà. Ma anche del Rossini.
Ad aprire la serata è stato Vladimir Putin in persona, con un lungo discorso: lì, in palcoscenico. Per la verità, lo si attendeva nel palco reale, uno spazio mastodontico, dove ha preso posto la bellissima, giovane e schiva Natalia, consorte di Gergiev, con due dei tre figli. Palco che l'architetto Diamond, da buon canadese, non aveva inserito nel progetto ritenendolo demodé antidemocratico per un teatro del Duemila.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.