Cultura e Spettacoli

Angiolini poliziotta rompiscatole nel triestino

Angiolini poliziotta rompiscatole nel triestino

«L'acqua è silenziosa. Finché non si scatena una tempesta. Allora salgono a galla le verità degli abissi». Questo (nelle parole del regista Pier Belloni) è quanto accade nel piccolo paese in riva all'agitato mare di Trieste in Il silenzio dell'acqua: la serie da venerdì su Canale 5 (domenica la seconda puntata) che «non è solo un giallo come analizza Ambra Angiolini, protagonista accanto a Giorgio Pasotti - ma, attraverso le indagini poliziesche, anche un'indagine dell'anima». «Tutti i suoi personaggi, infatti - le fa eco Daniele Cesarano, direttore della fiction Mediaset - rappresentano un mistero. Non solo perché ciascuno di essi potrebbe essere il colpevole; ma perché tutti nascondono un segreto. E un segreto molto umano; nel quale sarà facile per il telespettatore riconoscersi». Ad avviare l'inchiesta del vicequestore Baldini (Pasotti) è infatti la scomparsa della figlia sedicenne della titolare del bar locale, ragazza dal passato controverso. Tra verità nascoste e amori segreti, e attraverso il conflittuale rapporto con la collega Ferrari (Angiolini), l'inchiesta di Baldini costringerà molte persone a fare i conti col proprio passato, con i propri problemi irrisolti. «A cominciare da Baldini stesso spiega Pasotti - Vicequestore in un piccolo paese di confine, dove non avviene mai nulla e tutti si conoscono, egli sarà costretto ad indagare anche su amici di vecchia data, perfino su dei familiari, ma contemporaneamente cercare anche di tutelarli da ingiusti sospetti». L'attrito con la collega Ferrari nascerà invece dall'insofferenza della donna nel dover lavorare in un «buco fuori del mondo come racconta Ambra - Anche lei però, oltre le indagini, finirà per dover fare i conti con qualcosa di più personale e nascosto».

Questo è il debutto dell'Angiolini in una serie: nonostante la sua notorietà, per parteciparvi ha dovuto sottoporsi ad un provino. «Ma l'ho fatto volentieri. Non avevo mai girato una serie, lo desideravo da sempre: vi ridò indietro i miei premi supplicavo- ma fatemi fare una serie!. Il fatto è che io sono molto riconoscibile. Ma finalmente si sono fidati. E quando mi sono rivista dopo una lavorazione tormentata e anche tanti litigi sul set - non ho visto me sullo schermo, ma un'altra donna, che patisce un grande conflitto interiore».

Anche Il silenzio dell'acqua risponde alle intenzioni di Mediaset, «che vuole potenziare fa notare il direttore di rete, Scheri- la produzione di un genere determinante per una tv generalista come Canale 5».

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