Cultura e Spettacoli

Da applausi Zack, novello "Huck Finn"

di Tyler Nilson, Michael Schwartz con Shia LaBeouf, Dakota Johnson, Zack Gottsagen, Bruce Dern

Da applausi Zack, novello "Huck Finn"

Magari, nelle sale cinematografiche, in un periodo come questo, sarebbe transitato colpevolmente quasi nel disinteresse, con il rischio di non farci gustare quello che è stato premiato, a ragione, come il miglior incasso di un film indipendente Usa del 2019. Invece, l'originale The Peanut Butter Falcon, ovvero lo pseudonimo scelto, nella pellicola, dal protagonista (ribattezzato da noi con In viaggio verso un sogno, che denota il malvezzo degli italiani di dover spiegare agli spettatori, attraverso il titolo, il sunto dei film), è un piccolo gioiellino che ogni amante della settima arte dovrebbe vedere. Perché c'è una storia, dietro la storia, che è quella vera di Zack Gottsagen, aspirante attore con la sindrome di Down, con il sogno di diventare una star di Hollywood. Nel 2001, incontra i registi Tyler Nilson e Michael Schwartz, ai quali confida il suo desiderio. I due si sono messi, così, al lavoro, provando a imbastire una trama che, in qualche modo, rispecchiasse il sogno del ragazzo, trasformandolo in attore. Ed ecco The Peanut Butter Falcon, che ha come protagonista proprio Zack, nel ruolo di un 22enne, con la sindrome di Down, che vive in una struttura per anziani, non avendo famiglia. Con l'aiuto dell'amico Carl (Bruce Dern, al quale bastano poche scene, per consegnarci una grande interpretazione), scappa per coronare il suo «American Dream», quello di iscriversi alla scuola di wrestling del suo idolo. Un viaggio lungo, che condivide con Tyler (Shia LaBeouf perfetta «spalla»), un piccolo criminale che sta sfuggendo da chi cerca vendetta. Il quale, prima lo snobba, poi lo accompagna fino al traguardo, tra varie (dis)avventure, coinvolgendo anche Eleanor (Dakota Johnson), che vorrebbe riportarlo in istituto. Insomma, c'è molto Mark Twain in questo film che sembra riproporre, in chiave moderna, la figura di Huckleberry Finn. Un bel racconto di formazione, in chiave indipendente, che richiama il grande romanzo di avventura USA. Impreziosito dalla performance commovente, divertente, «vissuta» del bravo Zack.

Fatevi un regalo: noleggiatelo.

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